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In Cambogia a vedere le meraviglie dell’Impero Khmer

Un insieme di settanta templi costruiti dai re di Angkor, dal IX al XIV secolo d.C., che sottolineano la natura divina dei sovrani. Un viaggio tra mistero e storia che affascinerà sicuramente ognuno di voi.

Un insieme di settanta templi costruiti dai re di Angkor, dal IX al XIV secolo d.C., che sottolineano la natura divina dei sovrani. Un viaggio tra mistero e storia che affascinerà sicuramente ognuno di voi.

La prima meta turistica della Cambogia, un luogo mistico, magico e ricco di suggestioni antiche: ecco Angkor. La perla dell’ Impero Khmer occupa una superficie di 150 chilometri quadrati e venne abbandonata sin dal 1430 a causa della caduta della dinastia Khmer. Passarono quattrocento anni prima che il sito archeologico fosse riportato alla luce: liane e rampicanti lo stavano letteralmente inghiottendo. 

Il tempio più grande e conservato meglio è Angkor Wat, con le sue cinque torri alte 65 metri, che rappresentano i picchi del monte sacro agli Indù, il Meru.

Le mura che circondano il monumento si estendono per 800 metri e vi si trovano dei bassorilievi scolpiti allo scopo di raccontare le gesta di Krishna, Rama e delle armate Khmer. I fossati esterni servono a collocare metaforicamente il tempio al centro del mondo. La sua particolarità è quella di essere l’unico tempio rivolto a ovest; una spiegazione potrebbe essere che si tratti di un monumento funebre. La sua costruzione risale al XII secolo e si deve a Suryavarman II, il sultano che portò l’Impero Khmer al suo massimo splendore. All’inizio Angkor Wat era dedicato al dio Visnù, in seguito venne trasformato in un tempio buddhista
 

Vi è poi la città murata, Angkor Thom, ideata dal re Jayavarman VII.

Si tratta di un’area sacra che si estende per 12 chilometri quadrati, costruita da 5.000 uomini. Vi sono anche: il monastero Ta Prohm, di cui restano solo pochi ruderi; Ta Keo, privo di decorazioni, che ricorda le piramidi Maya; Preah Khan, un tempio labirintico, e Phnom Bareng, dedicato a Shiva, divinità indù.
 
Questo solo per ricordare alcune delle meraviglie che Angkor presenta agli occhi del visitatore, a cui non resta che tuffarsi in questo viaggio in un passato meraviglioso e suggestivo.