Per tutto il mese di febbraio, ogni domenica, la città della riviera toscana vede sfilare i giganteschi carri animati, per la gioia di grandi e piccini.
Per tutto il mese di febbraio, ogni domenica, la città della riviera toscana vede sfilare i giganteschi carri animati, per la gioia di grandi e piccini.Lo conoscono in tutto il mondo: il carnevale di Viareggio ha una lunga tradizione e vedere i corsi mascherati sul lungomare è sempre un divertimento. Il corso mascherato si tiene ogni domenica di febbraio, fino al 28. Rispetto ai carnevali che si organizzano nelle altre città italiane, si distingue per i suoi straordinari carri giganteschi e animati.
Risale al lontano 1873 la prima sfilata in maschera di Viareggio con grandi carri trionfali allestiti dagli abili artigiani viareggini
che utilizzarono come materiali legno, scagliola e juta. Con il Novecento arrivarono tre cambiamenti fondamentali: nel 1921 una banda trovò posto su un carro, portando così la musica per tutto il percorso; nel 1923 fu la volta del primo pupazzo dotato di movimento e nel 1925 fu utilizzata per la prima volta la cartapesta, innovazione questa che fu la svolta decisiva per la creazione di carri sempre più grandi e incredibili.
Questo materiale, che ha il pregio di essere estremamente leggero, è la cosa più semplice da realizzare. Si tratta di carta di giornale, che viene assemblata a strati e modellata su un telaio di fil di ferro; a tenerla insieme, una colla fatta di acqua e farina. Nel corso degli anni si è sviluppata la tecnica dei meccanismi e il movimento delle figure, mentre il modo di costruire il carro è rimasto lo stesso.
La maschera del carnevale di Viareggio viene inventata nel 1930: è Burlamacco, una specie di Arlecchino dall’abito bianco e rosso, colori degli ombrelloni che punteggiavano d’estate la riviera. Dal 1998 è stato istituito anche un premio, esclusivamente maschile, intitolato a Burlamacco, che premia i personaggi dello spettacolo i cui percorsi artistici si richiamano allo spirito del carnevale viareggino.
L’allestimento dei carri è sempre legato strettamente all’attualità: non mancano mai infatti parodie sui personaggi politici e neppure personaggi famosi a livello internazionale. Ma che fine fanno i carri dopo il Carnevale? Ormai da anni è sorta la Cittadella, una grandissima area composta da una piazza smisurata circondata da hangar dove trovano spazio i carri e i laboratori dove si costruiscono quelli nuovi. Qui è anche il Museo del Carnevale. La Cittadella è il più grande spazio tematico dedicato a questa manifestazione: vi si organizzano visite e percorsi tematici.