Un’imperdibile mostra nella città svizzera per conoscere questo grande pittore francese che fu stregato dalle lontane isole dei Mari del Sud.
Un’imperdibile mostra nella città svizzera per conoscere questo grande pittore francese che fu stregato dalle lontane isole dei Mari del Sud.La Bretagna e Tahiti: la prima nel nord della Francia, la seconda un’isola della Polinesia, persa nell’immenso oceano Pacifico. Due luoghi distanti e diversissimi ma accomunati dall’arte di Paul Gauguin (1848-1903), pittore francese tra i più famosi dell’Ottocento.
A Basilea, città svizzera dove l’arte è di casa, si terrà dal prossimo 8 febbraio, e fino al 28 giugno, una straordinaria esposizione dedicata a Gauguin:
circa 50 capolavori tra i più noti saranno in mostra alla Fondazione Beyeler, struttura espositiva ideata da Renzo Piano e immersa nel verde.
Le opere provengono dai maggiori musei del mondo e da collezioni private: la mostra è perciò un’occasione unica per ammirare quadri che vengono esposti al pubblico molto raramente, e che si propone di descrivere l’opera del pittore in due diversi momenti della sua vita.
Gauguin infatti soggiornò in Bretagna, per la precisione a Pont-Aven, per diversi mesi intorno al 1886 e poi nel 1889; negli stessi anni, poi, fece prima un viaggio in Martinica e infine si recò a Tahiti. Il suo interesse e l’amore per l’arte primitiva, insieme alla sua predilezione per i colori luminosi e le forme elementari, saranno la base sulla quale altri artisti si muoveranno per dare origine alla pittura cubista.
Le pitture eseguite in Bretagna sono caratterizzate da una certa visionarietà e spiritualità; quelle realizzate a Tahiti hanno come soggetti sensuali figure femminili collocate in paesaggi idilliaci, spesso accompagnate da animali simbolici; Gauguin celebra così il suo ideale di un mondo esotico incontaminato. I suoi capolavori creano un’eccezionale armonia fra natura e cultura, misticismo ed erotismo, sogno e realtà.
Oltre alle pitture, l’esposizione propone anche una selezione di interessanti sculture che evocano l’arte ormai scomparsa dei Mari del Sud. La mostra perciò descrive la nostalgia del paradiso perduto sulla Terra, e narra anche la vita di un artista alla ricerca dell’avventura e della passione.