Il 17 e il 18 gennaio nella provincia di Avellino il rito centenario dei falò di sant’Antonio si rinnova con maschere, musica e gli immancabili fuochi accesi.
Il 17 e il 18 gennaio nella provincia di Avellino il rito centenario dei falò di sant’Antonio si rinnova con maschere, musica e gli immancabili fuochi accesi.A metà strada tra il sacro e il profano, i falò di Sant’Antonio sono una tradizione diffusissima, celebrata ogni anno in gran parte d’Italia attorno al 17 gennaio.
Essi simboleggiano la purificazione attraverso il fuoco da tutte le negatività del passato per un rinnovamento in vista dell’anno nuovo che ha appena aperto le sue porte
Tra le molte manifestazioni italiane legate a questa festa particolare, una delle più sentite è senza dubbio quella di Nusco, comune di poco più di 4000 anime arroccato sui monti della provincia di Avellino che viene annoverato tra i borghi più belli d’Italia per il suo fascino suggestivo. Quest’angolo della Campania più nascosta è inoltre noto anche come ‘balcone dell'Irpinia’, poiché dagli spalti del suo castello e dai viali che costeggiano il paese si può ammirare un panorama dalla bellezza sconfinata.
Proprio qui la notte del 17 gennaio si illumina di mistero e magia con l’accensione dei fuochi di ‘Sant’Antuonu’, una tradizione antichissima risalente forse all’epidemia di peste scoppiata nel 1656, quando i falò vennero accesi per limitare il diffondersi della malattia e per invocare allo stesso tempo l’aiuto di sant’Antonio abate, da sempre ritenuto un potente taumaturgo in grado di guarire da malattie terribili.
Quest’anno le celebrazioni avranno luogo nelle giornate di sabato 17 e domenica 18 gennaio con visite guidate del centro storico cittadino, laboratori a tema, stand enogastronomici dove gustare i prodotti tipici e artigianali del territorio e gruppi mascherati e musicali itineranti a fare da cornice ai falò ardenti, accesi a partire dalle ore 17.00 di sabato, attorno ai quali si riuniranno migliaia di persone provenienti da tutta la Campania e non solo!