La tammurriata in un'antica festa campana
La tammurriata in un'antica festa campanaUna processione che sembra come tutte le altre: fedeli, musica, canti, una statua della Madonna. Ma quella che si svolge a Pagani, in provincia di Salerno, è una festa davvero singolare. La Festa della Madonna delle Galline si celebra la prima domenica dopo Pasqua. Il nome deriva dalla leggenda secondo la quale furono delle galline, razzolando nel pollaio, a scoprire un'immagine della Madonna in terracotta, che era stata nascosta sotto terra perché non fosse preda dei saccheggi dei Saraceni. Di questa festa, in realtà, si sente parlare già nel VII secolo, quando i contadini offrivano galline alla Vergine, e si sarebbe rafforzata successivamente, nel Seicento, grazie a una guarigione miracolosa di uno storpio che le fu attribuita.
La statua sfila per le vie del paese, toccando strade e quartieri che la festeggiano con immancabili e fragorosi scoppi di mortaretti e fuochi d'artificio. Ai piedi della Madonna, portata su un carro, si trova una specie di ricovero, simile a una gabbia, dove sono alloggiati i volatili: non solo galline ma anche colombi, oche, persino pavoni, che si appoggiano, in alternativa, anche sulla statua. Imperturbabili e tranquilli, gli uccelli non si spaventano affatto per gli scoppi; si dice addirittura che il giorno della festa le galline più belle si sentano chiamate e vadano spontaneamente in chiesa per rendere omaggio alla ‘loro’ protettrice. Ad accompagnare la Madonna nel percorso, non i tradizionali canti devozionali, lenti e misurati: al contrario, la banda e soprattutto un'appassionante e trascinante tammurriata, secondo le più antiche tradizioni campane. Tutti, dalle strade alle finestre, dai bambini fino alle persone anziane festeggiano la Madonna; la statua esce di mattina dalla chiesa e fa un giro preciso fermandosi nei quartieri e presso le edicole addobbate; non mancano cibo e bevande da offrire a tutti quelli che seguono la processione. Una delle tappe obbligate è lo scambio dei doni con i padri della basilica di Sant’Alfonso.
Il Santuario della Madonna del Carmine (detta appunto ‘Madonna delle Galline’) fu costruito sul luogo di un piccolo oratorio dove si narra che avvenne il miracolo dello storpio. La chiesa risale molto rapidamente alla prima metà del XVII secolo, ed è sempre stata curata e mantenuta da una confraternita. All’interno si trovano tele, affreschi e marmi. Il culto della Madonna qui è particolarmente vivo ed è certamente collegato agli antichi riti pagani legati alla fertilità e alla fecondità della terra, alla dea Demetra, protettrice dei raccolti; non solo, a Pagani è presente il culto delle sette Madonne-sorelle che vengono celebrate nell’arco dell’anno, come per esempio il momento dell’Annunciazione prima di Natale o la Madonna addolorata per la morte del Figlio il Venerdì Santo.
La gioia di questa festa vivacissima, legata anche alla rinascita della terra e all’arrivo della primavera, si manifesta attraverso gli strumenti tradizionali con cui si suona la tammurriata, che significa ‘ballo o canto sul tamburo’; è ancora molto diffusa nella regione ed è connessa strettamente alle feste religiose più popolari come quelle dedicate alla Vergine, legate al mondo contadino e dunque anche ai riti precristiani. Si tratta di un ballo di coppia, che si può ballare anche con persone dello stesso sesso: i danzatori si muovono all’interno di un cerchio formato dai suonatori, dai ‘cantatori’ e dagli altri presenti. Le figure del ballo si rifanno ai gesti del lavoro contadino, con ‘girate’ e passi indipendenti fra le varie coppie, che creano ognuna un particolare stile. Il ritmo viene scandito dalle tammorre e dalle castagnette, nacchere suonate dai danzatori per mantenere il ritmo. Gli altri strumenti che accompagnano la danza possono essere il triccheballacche (formato da tre martelletti battuti fra loro) e il putipù, un tamburo a frizione; spesso si suonano anche la fisarmonica e l’organetto. I canti pescano dal repertorio tradizionale, ma spesso sono variazioni, legate all’amore per una ragazza oppure hanno un contenuto magico-religioso.
Al calar della sera, salvo fatti eccezionali, la figura delle Vergine viene accompagnata all’interno del santuario. Ma la festa non è finita: la gente, adulti, giovani, anziani e bambini rimarranno per strada e nelle piazze fino a notte inoltrata a danzare la loro tammurriata, in omaggio alla loro amatissima protettrice.
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