Alla scoperta di un variegato paesaggio naturale nelle Prealpi
Alla scoperta di un variegato paesaggio naturale nelle PrealpiIl nostro itinerario parte dalla città di Bergamo, che è composta da due parti: una alta e una bassa. La città alta, circondata dalle mura costruite dai veneziani a partire dal 1561, concentra in uno spazio ristretto un ricchissimo patrimonio storico e artistico. Sulla piazza Vecchia si affacciano i più importanti edifici civili: il palazzo della Ragione, eretto nel XIII secolo sui resti di una costruzione preesistente e ripreso nei secoli successivi; la torre del Comune, risalente al XII secolo e poi modificata; il palazzo Nuovo, iniziato nel Seicento, ampliato e completato in seguito. Sull’attigua piazza del Duomo si trovano monumenti religiosi come il duomo risalente al XIII secolo e successivamente ricostruito; la basilica di Santa Maria Maggiore; la cappella Colleoni, capolavoro architettonico dell’Amadeo, fatta erigere negli anni Settanta del Quattrocento dal condottiero Bartolomeo Colleoni; il battistero elegantemente adornato di statue del XIV secolo. La città bassa è quella moderna, che si salda geograficamente ai centri urbani della pianura lombarda e allo sbocco delle valli prealpine.
Da Bergamo ci si sposta verso la Val Seriana: il primo tratto, fino a Vertova, si snoda lungo un fondovalle ampio e particolarmente abitato. Da Vertova si prosegue in direzione di Ponte Nossa e quindi di Clusone. Questo centro propone vari motivi d’interesse: dal palazzo del Comune del XV secolo alla torre medievale, con il famoso orologio astronomico del Cinquecento. Meritano una visita anche l’oratorio dei Disciplini del XV secolo, con gli affreschi del Trionfo della morte e della Danza macabra; la basilica di Santa Maria Assunta con il suo grandioso altare, opera di Andrea Fantoni, componente di una famiglia di intagliatori e scultori di legno e marmo, attiva dal Quattrocento e originaria di Rovetta, vicino a Clusone. Qui ha sede, nella casa-bottega appartenente alla famiglia, il museo Fantoni, che custodisce preziose testimonianze del lavoro svolto nel corso dei secoli.
Giunti a questo punto ci si trova ormai nel vasto comprensorio che presenta come elemento unificante il massiccio calcareo-dolomitico della Presolana. Si possono fare lunghe passeggiate nei boschi, ascensioni alpinistiche o sciare sulle piste del passo omonimo e del monte Pora. Del tutto diverso, privo di insediamenti umani, è il paesaggio caratteristico del tratto successivo dell’itinerario, che dal passo della Presolana (1297 metri), con una rapida discesa, porta al centro di Dezzo.
Da qui s’imbocca la strada che piega a sud in direzione di Boario Terme. Essa corre lungo la valle in cui il fiume Dezzo ha scavato una gola profonda, che per l’asprezza dell’ambiente naturale viene chiamata ‘via Mala’. Soltanto allo sbocco la valle si allarga e l’orrido cede il posto a un paesaggio ridente. Si arriva così a Boario Terme, località nota per le acque curative che sgorgano dalle quattro fonti: Antica, Fausta, Silia e Igea.
Da Boario si prosegue verso sud alla volta di Pisogne, dove si può visitare la chiesa di Santa Maria della Neve, risalente al XV secolo. All’altezza di Marone una deviazione per Zone permette di ammirare il fenomeno delle piramidi di terra, caratteristiche formazioni geologiche che sono il risultato dell’azione erosiva delle acque e delle piogge nell’altopiano morenico di Cislano. Si tratta di un vasto complesso di colonne dalla base allargata, spesso sormontate da un masso, il ‘cappello’.
La lussureggiante vegetazione, la concentrazione degli insediamenti nell’esigua fascia rivierasca, disabitata nei tratti più impervi, e l’espansione delle attività turistiche sono i caratteri immediatamente percepibili della regione lacuale sebina. L’itinerario termina a Iseo, centro in cui merita una visita la pieve di Sant’Andrea, risalente al XII secolo, in cui sono conservate la tomba gotica di Giacomo Oldofredi (secolo XIV), affreschi di Angelo Inganni e di Giuseppe Teosa e un dipinto di Francesco Hayez. Da vedere anche il castello degli Oldofredi, del XIV secolo, poi trasformato in convento, che oggi ospita la Biblioteca Comunale.
Da Bergamo a Iseo.
105 km circa