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Nei luoghi di Francesco, da Assisi a Gubbio

Un percorso nel segno della spiritualità sulle orme di San Francesco, un viaggio nei luoghi della sua vita.

Un percorso nel segno della spiritualità sulle orme di San Francesco, un viaggio nei luoghi della sua vita.

Un weekend di raccoglimento e meditazione può essere unito alla visita di ambienti incontaminati e panorami incantevoli: stiamo parlando dell’Umbria orientale. L’eremo delle Carceri, luogo di ritiro di san Francesco e dei suoi primi compagni, è uno dei luoghi maggiormente permeati di spiritualità.

L’itinerario comincia dalla basilica di Santa Maria degli Angeli che, sviluppatasi attorno alla Porziuncola, racchiusa dal Cinquecento nel maestoso tempio, è collegata ad Assisi anche da un percorso pedonale, la storica via mattonata, realizzata in funzione della fiera del Perdono. Percorrendo questa via ci appare Assisi, distesa sulle pendici del monte Subasio.

Nel suo impianto medievale si intrecciano caratteri laici e vicende francescane che ne hanno accresciuto il patrimonio culturale.

Ci sono davvero molte cose che vale la pena visitare in questa cittadina, dalla rocca Maggiore alla piazza del Comune, alle tante chiese e basiliche che si incontrano percorrendo le strade cittadine raccordate da viuzze, scalinate e vicoli.

Uscendo da Assisi si risale la stretta valle del Tescio, percorrendo un ambiente dalla scarsa presenza umana ma ricco di vegetazione, che ricopre i versanti fino alla fascia dei pascoli, e si arriva a Gualdo Tadino. Situato sulle pendici del monte Serra Santa, nel corso della sua storia è stato più volte devastato dall’uomo, i Goti lo misero a ferro e fuoco nel VI secolo dopo Cristo, e dai terremoti. Cinto da una cerchia muraria e dominato dalla possente rocca, entrambe volute da Federico II di Svevia, conserva l’impianto medievale, mentre gli edifici sono stati quasi tutti ricostruiti dopo il sisma del 1751. La cittadina mantiene un dinamico tessuto produttivo, che ha nella ceramica il settore trainante, pur non mancando rievocazioni storiche, come i giochi delle porte, che richiamano affluenza turistica.

Da Gualdo Tadino può essere interessante compiere una breve deviazione verso sud lungo la Flaminia diretti a Nocera Umbra, antico centro umbro, romano e del ducato di Spoleto per la sua posizione di controllo della valle del Topino e della via consolare. Cresciuto dal piano al colle, si articola in due nuclei, con la rocca e il duomo nel punto più elevato e la piazza Grande più in basso.

Riprendendo il viaggio verso Gubbio si può utilizzare la Flaminia fino a Fossato di Vico, caratteristico centro medievale situato al confine sud del Parco regionale del monte Cucco. Nel Duecento fu a lungo conteso tra Gubbio e Perugia, alla fine fu quest’ultima che riuscì a sottomettere questo borgo collinare, di origini italiche ma rifondato dai bizantini. Oggi il paese è nettamente diviso in due: in basso si sviluppa la città nuova, mentre il nucleo medievale si raccoglie più in alto, abbarbicato a uno sperone di roccia.

Dopo aver seguito per un breve tratto il corso del Chiascio, si entra nella conca di Gubbio attraverso la depressa sella di Branca, nota per i giacimenti di lignite. Costeggiando le pendici dei colli lungo cui si alternano ville e castelli, come Torre dei Calzolari e Castel d’Alfiolo, la strada si inoltra fra i campi fino a raggiungere il centro di Gubbio, la cui veduta migliore si può avere percorrendo per un breve tratto la circonvallazione per entrare in città attraverso la via Perugina. Antichissima capitale degli umbri, come testimoniano le Tavole Eugubine (sette lastre di bronzo conservate nella cappella del Museo civico) ebbe grande importanza anche in epoca romana e bizantina, diventando un caposaldo fondamentale per la difesa del ‘corridoio bizantino’ tra Ravenna e Roma.

L’impianto urbano è tipicamente medievale e lo sguardo può immergersi nella grandiosa armonia di un’architettura nella quale il grigio della pietra calcarea dei tanti maestosi edifici si fonde con il verde delle pendici del monte Ingino, su cui l’abitato poggia a ripiani sovrapposti, creando vedute e scorci di rara bellezza.

Prima di terminare l’itinerario vale la pena salire, anche in funivia, sul monte fino alla basilica di sant’Ubaldo (in onore del santo, patrono della città, si svolge la corsa dei ceri) e al belvedere, dal quale si può godere un panorama d’insieme che permette di cogliere dall’alto l’impianto urbanistico della città e la zona che lo circonda.

Da Assisi a Gubbio: lunghezza percorso 91 km circa.