I luoghi che hanno fatto la storia della città
I luoghi che hanno fatto la storia della cittàPer scoprire i luoghi che hanno fatto la storia dell’antica Rapallo è necessario spostarsi, anche se di poco, dalla costa all’entroterra,presso la frazione di San Massimo, dove si trovano i ruderi del più importante esempio di architettura gotica della Liguria: si tratta dell’antico monastero di Santa Maria di Valle Christi,risalente al XIII secolo. La sua posizione appartata, lo stato di decadenza e soprattutto il campanile appuntito che svetta oltre le cime degli alberi donano al luogo un’aria decisamente lugubre e allo stesso tempo affascinante e suggestiva. Il complesso si compone dei resti della chiesa, dalla pianta a croce latina e dalle tipiche volte a crociera, del chiostro, del convento, del campanile, del pozzo e del cimitero.
Il monastero fu costruito per volere delle sorelle Altilia e Tiba Malfanti, due nobildonne di Rapallo, su un terreno di loro proprietà, allo scopo di ospitare le monache dell’Ordine delle Cistercensi, gruppo al quale le due donne progettavano di unirsi. All’interno del monastero era conservata la Reliquia di San Biagio, donata al convento da un capitano genovese di ritorno da uno dei suoi viaggi.
Il convento fu così abitato dalle suore per circa 300 anni, prima delle cistercensi, poi dalle clarisse, fino al XVI secolo, nel 1568, quando venne chiuso per volere di Papa Pio X. Data la sua natura portuale, tutta la zona del golfo ligure era spesso soggetta a invasioni e saccheggi da parte dei pirati saraceni, quindi la chiusura fu determinata da motivi di sicurezza: le nuove norme imponevano che i conventi sorgessero all’interno dei centri abitati, era inoltre vietato mantenere aperti i complessi con meno di cinque monache.
Oltre all’aspetto, sul luogo circola una leggenda altrettanto lugubre, il racconto della terribile storia di una povera suora punita dalle sue sorelle perché innamorata di un pastore della zona. Dopo aver trasgredito il suo voto di castità, la monaca ebbe un figlio: per punizione venne murata con il neonato in una delle celle del convento; si dice che nelle notti senza luna è possibile sentire i lamenti del suo fantasma provenire dai resti del rudere isolato.
Dalle cronache locali sappiamo che a metà del XIX secolo il complesso era ancora in un buono stato di conservazione. L’attuale degrado è dovuto soprattutto al riutilizzo del materiale originario per la costruzione di alcune case coloniche della zona. Dal 1903 il sito venne però sottoposto ad alcune opere di restauro, volte a conservare i resti dell’edificio dichiarato nel frattempo monumento nazionale italiano. Oggi viene utilizzato per spettacoli teatrali e musicali: un esempio è il Festival Internazionale di Valle Christi, evento culturale organizzato dalla città di Rapallo, incentrato sulla lettura di alcuni canti della Divina Commedia, talvolta accompagnati da musica dal vivo.
In seguito alla chiusura del monastero di Valle Christi, nel 1633 circa venne costruito un’altra abbazia, questa volta all’interno del centro abitato proprio di fronte al mare, il Monastero delle Clarisse, che oggi è sede dell’Auditorium cittadino, polo culturale che ospita spettacoli teatrali, conferenze e congressi, e del museo Gaffoglio; qui è esposta la raccolta delle opere d’arte, alcune databili al XIV secolo, della collezione privata dei coniugi Attilio e Cleofe Gaffoglio, donata al comune nel 2000.
Sempre a Rapallo, ma di tutt’altro stile, è possibile visitare il Castello sul mare, sul lungomare Vittorio Veneto. Il maniero ha una storia che si riallaccia al monastero di Valle Christi: secondo le cronache locali venne edificato circa a metà del XVI secolo, dopo il saccheggio della città e il rapimento di cento fanciulle da parte del terribile pirata turco Dragut, protagonista di moltissime storie e leggende liguri. Il castello sorge in mezzo all’acqua, su uno scoglio collegato alla terraferma solo dal ponte. Il forte è periodicamente aperto al pubblico, in genere in occasione di mostre ed esposizioni ospitate nei suoi locali. Il castello è inoltre protagonista dello spettacolo di fuochi d’artificio organizzato ogni anno nei primi giorni del mese di luglio, durante il quale con fuochi e fumogeni viene simulato un incendio dentro le sue mura. Anche il maniero, insieme al convento gotico, è stato dichiarato monumento nazionale italiano.