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Campo dei Miracoli

La piazza del Duomo di Pisa

La piazza del Duomo di Pisa

Campo dei Miracoli’: è questo il nome scelto da Gabriele d’Annunzio per ribattezzare la Piazza del Duomo di Pisa, appellativo che, secondo lo scrittore, meglio denoterebbe la bellezza e la straordinarietà del sito. Ma perché ‘dei Miracoli’? Sicuramente non perché la piazza sia un luogo privilegiato per la manifestazione del divino; è da escludere, inoltre, che fosse il famoso campo dei miracoli dove Pinocchio, ingannato dal Gatto e dalla Volpe, seppellì le sue monete d’oro. Forse la scelta di tale nome è dovuta al fatto che la piazza si presenta come una sorta di oasi sacrale, estranea al carattere fortemente commerciale e portuale del resto della città di Pisa, o forse per via dell’estetica del luogo, con i suoi bianchi e imponenti monumenti circondati dal verde curato dei prati.

Dal 1987 il sito è iscritto alla lista del Patrimonio mondiale dell’UNESCO: la piazza del Duomo costituisce uno dei complessi monumentali più scenografici di tutta l’architettura romanica italiana. Edificato in un periodo di fermento religioso, tra le prime crociate e le guerre contro i saraceni in Sicilia, il luogo esprime al meglio la religiosità che animava la città durante il medioevo toscano; è possibile ammirare il maestoso Battistero, la Cattedrale, il campanile, che altro non è che la meglio conosciuta e certamente più famosa Torre pendente, e il Camposanto.

Il Duomo di Santa Maria Assunta, del XI-XII secolo, venne progettato dall’architetto Buscheto, colui che probabilmente delineò il piano dell’intera piazza. La Chiesa venne però terminata da Rainaldo, che si occupò anche delle decorazioni. Gli archi e i colonnati decorativi che campeggiano sulla facciata del Duomo costituiscono l’elemento identificativo dell’intera piazza, ripetuti anche sui lati dell’edificio e sugli altri monumenti. L’interno del Duomo è inoltre talmente ricco di opere artistiche, quadri e affreschi da sembrare un vero e proprio museo. Accanto a Buscheto e Rainaldo, è doveroso citare un terzo nome, quello di Diotisalvi, l’architetto che si occupò del Battistero, chiaramente ispirato alla basilica del Santo Sepolcro di Gerusalemme.

Al Camposanto Monumentale di prezioso c’è anche il terreno: esso proviene dal monte Golgota, colle della crocifissione di Gesù, in Terrasanta, trasportato in nave a Pisa durante le crociate del XII secolo. Soggetto a molti e delicati restauri per via dei danni causati dall’incendio scoppiato nel 1944, il cimitero conserva interessanti affreschi medievali lungo tutte le pareti perimetrali, sarcofagi romani, epigrafi funerarie e monumenti.

La Torre pendente è il simbolo della città di Pisa e uno dei monumenti italiani più famosi a livello mondiale. La sua caratteristica pendenza, che ha raggiunto circa 4 gradi rispetto all’asse verticale, attira ogni anno moltissimi turisti; la torre venne realizzata in quasi due secoli: dopo alcuni dubbi circa i primi cedimenti del terreno e la conseguente sospensione dei lavori di costruzione, il progetto venne comunque portato a termine a metà del XIV secolo. Nata come campanile del Duomo, ha ancora le campane che vengono suonate prima della messa. Dopo diverse opere di restauro, volte a conservare l’edificio nel tempo e soprattutto a evitare che crollasse, la torre è oggi visitabile: alta circa 60 metri, ha al suo interno una stretta scala a chiocciola di 300 scalini che conduce alla cima del monumento.

Il campanile del Duomo è certamente l’esempio più famoso, ma non è l’unica costruzione pendente della città di Pisa. La natura del terreno rende frequente il cedimento dello stesso, come si vede nel campanile della Chiesa di San Nicola e nella Chiesa di San Michele degli Scalzi.

Se si desidera visitare la città, da non perdere è sicuramente la passeggiata per il centro storico per ammirare le antiche mura, la piazza dei Cavalieri con Palazzo della Carovana, dove ha sede la famosa Università Normale, il Museo Nazionale di Palazzo Reale, la Cappella di Sant’Agata, la casa natale di Galileo Galilei e molto altro, fino al Lungarno, con il fiume che taglia la città in due diversi quartieri, uniti dal Ponte di Mezzo, un tempo animati dalle battaglie tra le rispettive fazioni, Mezzogiorno e Tramontana. Qui ogni anno nel mese di giugno ha luogo il Gioco del Ponte, tradizionale festa in costume che rievoca gli scontri cinquecenteschi tra le due squadre, ma anche la storia e il folclore della città.

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