La residenza in Campania patrimonio mondiale dell'umanità
La residenza in Campania patrimonio mondiale dell'umanitàImmensi saloni affrescati, decorazioni sfarzose, fontane scenografiche e sculture classicheggianti, il tutto immerso nel verde di bellissimi parchi… È possibile visitare la magnifica residenza di Versailles senza oltrepassare i confini italiani? Sì, se si è a Caserta.
Iscritti dal 1997 alla lista del Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO, il Palazzo Reale con i suoi giardini, l’Acquedotto Vanvitelliano e il complesso di San Leucio rendono unica la città di Caserta: essi infatti sono testimoni straordinari di un periodo storico, artistico e architettonico fondamentale per tutta l’Italia. La bellezza del Palazzo Reale, in particolare, uno dei più significativi monumenti architettonici del Settecento, concretizza lo splendore che la città visse sotto la dominazione dei Borbone.
La visita alla reggia comincia con l’impressionante Scalone Reale a doppia rampa che conduce alle oltre mille stanze dalle pareti e soffitti affrescati; bassorilievi color oro impreziosiscono le finestre dei sontuosi Appartamenti Storici, marmi, stucchi e mobili d’epoca rievocano un’atmosfera di tempi antichi e regali. Oltre alla zona residenziale, il Palazzo Reale comprende anche la Cappella Palatina, il Teatro di Corte, il Museo dell’Opera e del Territorio, allestito nei sotterranei, e la Pinacoteca, articolata in dieci sale, che conserva una ricca collezione di ritratti della famiglia Borbone, ma anche quadri di pittori italiani e olandesi dell’Ottocento.
L’edificazione della reggia fu voluta da Carlo III, Re delle Due Sicilie, che nel 1751 commissionò il progetto a Luigi Vanvitelli: l’architetto prese a modello la reggia di Versailles e impresse alla costruzione un’aura imponente e fastosa con lo scopo di esaltare la figura del re e del suo assolutismo illuminato.
Se si è rimasti colpiti dai preziosi interni, è d'obbligo visitare anche gli esterni e lo scenografico Parco Reale, che abbraccia l’intera reggia, su cui intervenne il figlio di Luigi, Carlo, succeduto al padre nel 1773, arricchendo i giardini di pregevoli elementi decorativi. Il parco perfettamente curato si estende per oltre 120 ettari tra cascate, vasche, gruppi scultorei a soggetto mitologico e magnifiche fontane tra le quali quella di Diana e Attone, la fontana Margherita, quella dei Delfini, quella di Eolo con la grotta dei Venti, di Cerere, di Venere e Adone e molte altre.
Di grande interesse botanico è il Giardino Inglese, realizzato da Graefer nel 1782, con intricati sentieri tra piante rare ed esotiche. A nord della Reggia, dichiarato anch’esso patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO, si stende il bosco di San Silvestro, tenuta di caccia di Ferdinando IV di Borbone, oggi gestita dal WWF. Periodicamente la Reggia di Caserta organizza delle giornate tematiche e ospita mostre ed esposizioni d’importanza internazionale.
Anche se il Palazzo Reale da solo basterebbe a giustificare l’enorme apprezzamento di cui gode la città campana, per completare la visita non si possono non vedere anche gli altri due siti che hanno reso Caserta una delle città più belle della regione: si tratta di San Leucio e dell’acquedotto Vanvitelliano. Situata tra il verde delle colline della periferia di Caserta, San Leucio nacque come residenza di caccia del re; in seguito alla morte accidentale del primogenito, il sovrano decise di trasformare la struttura in una manifattura di seta: intorno al Palazzo del Belvedere venne quindi creata la Real Colonia, un vero e proprio insediamento abitativo dove risiedevano i lavoratori del setificio.
Chiamato anche Acquedotto Carolino, l’acquedotto Vanvitelliano è una grandiosa opera idraulica che, per circa 40 chilometri di viadotto ad arco, convoglia le acque delle sorgenti del monte Taburno; l’opera, che prende anche il nome di “Ponti della Valle”, era adibita all’approvvigionamento d’acqua per la Reggia e per San Leucio.