A Triora, nell'entroterra ligure, fra misteriose atmosfere, tra leggende e tradizioni, tra suggestioni e riti magici per un viaggio nel passato.
A Triora, nell'entroterra ligure, fra misteriose atmosfere, tra leggende e tradizioni, tra suggestioni e riti magici per un viaggio nel passato.Quando le giornate si accorciano e le brume autunnali ammantano boschi e colline, arriva la fine di ottobre e con questa Halloween. Per gli amanti del brivido e del mistero non resta che andare a Triora, nell’entroterra della Riviera di Ponente, il ‘paese delle streghe’ dove in questo periodo si organizzano dei Ghost Tour. E la strega, qui, è proprio di casa: a lei è dedicato anche un monumento che si trova sulla piazza.
Triora, posto a 850 metri di quota, è arroccato sulle montagne, a pochi chilometri dalla costa. Si raggiunge seguendo le strade strette e tortuose che si inoltrano nelle valli, percorrendo versanti scolpiti a gradoni e piccoli villaggi attraversati da vicoli angusti e ripide scalinate.
Sono luoghi dove si scoprono tracce di un passato ancora pulsante, testimoniato dalle architetture medievali, da tradizioni remotissime, da leggende ancora vive.
Qui la natura è ancora mediterranea, la macchia contende lo spazio agli olivi e alle viti e le montagne, nude e brulle, dominano in lontananza. Ma salendo lassù, in cima agli ultimi tornanti, siamo già sulle Alpi: il loro fascino particolare, che tanto deve alla vicinanza del Mediterraneo, è nella luminosità calda e diffusa che si spegne d’improvviso in angoli d’ombra cupi e severi. Il paesaggio mostra tutta la fatica e il lavoro dell’uomo per adattarsi a un ambiente duro e difficile, e Triora, luogo appartato lontano dalla storia, alcuni secoli fa divenne teatro di alcuni fatti tragici e inquietanti.
Verso la fine del XVI secolo il paese venne colpito da carestia e malattie. Alla fine dell’estate del 1587 la fame e gli stenti spinsero gli abitanti a pensare che la causa di tante disgrazie fossero le streghe che si davano convegno presso i ruderi di una vecchia casa, la Cabotina. Il consiglio degli anziani, perciò, chiese che venisse istituito un processo per condannarle. I giudici individuarono le streghe, donne giudicate strane o che non rispondevano pienamente ai canoni della morale di quel tempo. Queste donne furono imprigionate e torturate perché rivelassero i malefici che avevano operato e i nomi di altre streghe. La situazione però sfuggì di mano anche agli stessi aguzzini: due di loro morirono per le sofferenze subite, un’altra morì per sfuggire alle torture. In seguito le prigioniere furono portate a Genova perché avessero un ‘giudizio più equo’. Il processo si sgonfiò, ma a duro prezzo. E nel 1589 il procedimento ebbe fine.
Una pagina dolorosa e non certo esaltante per Triora, che però ha ripreso questo fatto doloroso trasformandolo in un punto di forza. Delle vicende passate e di questo senso del soprannaturale restano tracce reali: uscendo dal paese attraverso la porta Soprana, una stradina che si snoda fra le case in rovina giunge nei pressi del casolare detto la Cabotina, ritenuto, nel XVI secolo, luogo tradizionale di incontro delle streghe, come recita una lapide lì collocata. L’antico borgo con i suoi numerosi esempi di architettura rustica (loggette, portici, portali in ardesia scolpita, scalinate, archi, passaggi coperti) conserva nei carruggi un’atmosfera inquietante. E come non spingersi anche fino al Monte delle Forche, poco sopra, dove si racconta che le streghe raccogliessero le radici di mandragora per i loro filtri magici?
La proposta di itinerari e percorsi legati a streghe e spettri hanno il loro culmine la notte di Halloween, ma non solo.
Per vivere appieno questa esperienza e conoscere meglio la misteriosa Triora (tra l’altro fa parte del club dei Borghi più belli d’Italia) conviene anche fare una visita al Museo Etnografico e della Stregoneria, allestito negli ambienti delle prigioni durante il processo alle streghe. Per rinfrancare il corpo, poi, non resta che assaggiare i prodotti tipici della zona: olio, formaggette, salumi e gli ‘streppa e caccia là’, pasta fatta a mano condita con un formaggio particolare che si chiama ‘brusso’.
Museo Regionale Etnografico e della Stregoneria
Corso Italia 1 – Triora (Imperia)
Apertura:
1 ottobre – 31 marzo: tutti i giorni dalle 14,30 alle 18,00
Sabato, domenica e festivi anche al mattino dalle 10,30 alle 12,00.
1 aprile – 30 giugno: tutti i giorni dalle 15,00 alle 18,30
Sabato, domenica e festivi anche al mattino dalle 10,30 alle 12,00.
1 luglio – 30 settembre: tutti i giorni dalle 10,30 alle 12,00 e dalle 15,00 alle 18,30.