Dalle cena a base di ingredienti verdi in Germania alle streghe che chiedono dolcetti in Svezia, fino alle autoflagellazioni dei fedeli nelle Filippine: guida semiseria alle bizzarrie di Pasqua.
Dalle cena a base di ingredienti verdi in Germania alle streghe che chiedono dolcetti in Svezia, fino alle autoflagellazioni dei fedeli nelle Filippine: guida semiseria alle bizzarrie di Pasqua.Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi. Nell’immaginario collettivo e nelle spese della famiglie, è un no contest a favore del 25 dicembre. Ma in realtà è la festa "mobile" (non ha una data fissa) la principale solennità del cristianesimo: se non altro, è alla base del suo successo globale. Come ben sappiamo, ha diversi capisaldi: l’uovo di cioccolato - sebbene con sorpresa deludente -, la colomba, le uova sode benedette, più la gita fuori porta a Pasquetta (ma piove sempre). Ecco 15 tradizioni pasquali dal mondo, in ordine crescente di bizzarria.
15. Spagna
Tradizione non molto strana, visto che in tono minore c’è anche da noi. In Spagna, soprattutto in Andalusia e in particolare a Siviglia, i fedeli sfilano di bianco vestiti indossando il capirote, caratteristico copricapo a punta. Un po’ inquietante e Ku Klux Klan. A Siviglia, in occasione della Semana Santa, partecipano alla processione 52 confraternite religiose, rappresentando la crocefissione, accompagnate da bande e ceri, attorniate da statue barocche.
14. Stati Uniti/Regno Unito
Negli Paesi anglofoni l’Egg rolling è usanza del lunedì di Pasqua: si tratta di un gioco popolare in cui i bambini si divertono a far rotolare delle uova sode decorate, per poi inseguirle e raccoglierle al traguardo. I più veloci si aggiudicano di solito una dolce ricompensa, agli altri una pacca sulla spalla. Le uova, a quanto pare, simboleggiano le rocce che rotolarono via dall'entrata dal Santo Sepolcro poco prima della resurrezione di Cristo.
13. Romania
I rumeni a Pasqua mangiano a strippapelle. E fin qui, vabbè, ci siamo. Ciorbă come se non ci fosse un domani e tanto agnello: vegani, perdonateli, perché sanno benissimo quello che fanno. In Romania, dalla Valacchia alla Transilvania, la tradizione pasquale più sentita è senza dubbio la decorazione delle uova, spesso con annessa “battaglia” (diffusa pure in Italia). Il mattino di Pasqua poi, la tradizione vuole che ci si lavi la faccia con l’acqua nella quale sono stati messi a mollo un uovo dipinto di rosso e una moneta d’argento: il primo simbolizza la salute e la seconda la purezza.
12. Germania
In Germania le celebrazioni iniziano il Giovedì Santo, da quelle parti Gründonnerstag, durante il quale è tradizione mangiare solo cose verdi: regina della tavola la zuppa alle 7 erbe, miscuglio liquido di crescione, dente di leone, erba cipollina, prezzemolo, porro verde, acetosa e spinaci. Poi i tedeschi decorano gli alberi con uova colorate, ma ci sembra meno strano.
11. Grecia
Il giorno prima di Pasqua a Corfù è tradizione tirare da balconi e finestre le botides, ossia vasi di terracotta tutti rossi, solitamente controllando che nessuno stia passando sotto in quel momento. L’usanza probabilmente risale al tempo in cui la Serenissima governava l’isola di Corfù: i veneziani infatti erano soliti gettare per strada vecchi oggetti per accogliere con grandi speranze il nuovo anno. Non è dato sapere perché dal 31 dicembre i greci siano passati alla Pasqua.
10. Ungheria
In Ungheria, a Pasquetta, c’è l'usanza della Locsolkodás. Impronunciabile, ma semplice: i ragazzi spruzzano profumo addosso alle ragazze, chiedendo loro un bacio (#MeToo). In caso di due di picche, le giovani sono tenute a donare un po’ di palinka (distillato da almeno 37 gradi) o almeno un uovo sodo. Un’azione gioiosa di buon auspicio di salute e fertilità. Tradizione simile in Polonia con lo Śmigus-dyngus: dove invece del profumo si fa uso del più economico gavettone, come se fosse Ferragosto.
9. Bermuda
Alle Bermuda le celebrazioni iniziano il Venerdì Santo con il Good Friday KiteFest, che richiama tantissime persone sulla spiaggia di Horseshoe Bay per far volare i loro aquiloni, spesso realizzati in casa, dipinti con disegni geometrici e colori allegri. Strappalacrime l’origine della festa: nel periodo in cui l’arcipelago delle Bermuda è stato colonizzato, un insegnante dell’esercito britannico aveva difficoltà a spiegare ai suoi alunni l’ascensione di Cristo in Paradiso e così usò la metafora dell’aquilone. Ma questo non deve far dimenticare l’esistenza del Triangolo delle Bermude.
8. Svezia
Gli svedesi a Pasqua decorano le loro case con rami di salice o di betulla e mangiano con il pasto a buffet chiamato smörgåsbord, dove non mancano le köttbullar dell’Ikea. In occasione di questa festa, i bambini si vestono inoltre da påskkärringar, ossia da strega di Pasqua: scopa in mano, bussano alle porte dei vicini chiedendo dolcetti, come a Halloween. La tradizione nasce da un'antica leggenda sulle streghe che volano sull’isola di Blockula (non esiste davvero) qualche giorno prima di Pasqua, per il più classico dei sabba, facendo poi ritorno a casa la domenica.
7. Finlandia
Dalla Svezia alla Finlandia il passo è breve e infatti anche qui i piccini (ma pure i grandi) amano vestirsi da streghe. Non tanto per infastidire i vicini chiedendo dolciumi, bensì per scacciare gli spiriti maligni che non hanno modo di fingersi fuori casa. Un’altra tradizione finlandese è quella di mangiare il mämmi, prelibato dolce a base di acqua, farina di segale e malto di segale in polvere, condito con melassa scura, sale e buccia d'arancia secca in polvere. Se questo non bastasse, ha proprietà lassative.
6. Repubblica Ceca/Slovacchia
Altro che gita fuori porta, a Pasquetta in Repubblica Ceca e Slovacchia (Cecoslovacchia, per i nostalgici) gli uomini colpiscono scherzosamente le donne - meglio sulle gambe o sul sedere - con la pomlazka, “frustino” fatto di ramoscelli di salice intrecciati e nastri colorati: con la scusa che la frustata sia in grado di regalare bellezza e giovinezza, sperano di ottenere in cambio uova sode, dolci e (almeno gli adulti) alcolici.
5. El Salvador
Nel riadattamento di un rito che ha origini pagane a Texistepeque, in occasione della Pasqua, uomini travestiti da diavoli incappucciati, chiamati talcigüines, percorrono le strade della città frustrando gli spettatori che incontrano sul loro cammino. È una tradizione che simbolizza la lotta di Gesù contro le tentazioni. Alla fine, i poveri diavoli capitolano di fronte al Cristo, gettandosi a terra in segno di sottomissione. E lì rimangono per molte ore sotto il sole cocente, mentre i loro familiari li bagnano per evitare che qualcuno si senta male. Se nel frattempo non sono andati a pranzo con i parenti.
4. Danimarca
Una tradizione danese pasquale è spedire lettere misteriose e anonime, preferibilmente non minatorie, accompagnate da un fiore di bucaneve. Il destinatario deve indovinare il mittente e in palio c’è un uovo di cioccolato. Ma la tradizione più strana è alcolica: i danesi festeggiano infatti con la Påskebryg, la “birra di Pasqua” più forte di una normale pilsner, venduta solo in questo periodo dell’anno.
3. Nicaragua
In Centro America a Pasqua se la spassano di brutto. A Masatepe, in Nicaragua, alcuni volontari di questa cittadina si travestono ogni anno da Giuda, per poi essere cercati, inseguiti, incatenati, trascinati e legati a un albero durante la cosiddetta Judea, colpevoli di aver tradito Gesù. Tutto gratis, mentre quello vero aveva preso 30 denari.
2. Filippine
Assolutamente hardcore la settimana di Pasqua nelle Filippine, in cui spadroneggia il Senakulo. Non è una parolaccia, bensì una rappresentazione della Passione in cui alcuni devoti si autoflagellano e si fanno crocifiggere, per rivivere il calvario di Gesù. Tali pratiche sono effettivamente scoraggiate dalla Chiesa: solo sangue di Cristo.
1. Russia
La mattina di Pasqua (ortodossa) in Russia le babushka non imbandiscono le tavole, bensì le pietre tombali dei cari defunti: le famiglie si riuniscono infatti per fare dei pic-nic nei cimiteri, come dei messicani qualsiasi. Le pietanze tradizionali sono solitamente a base di carne, pesce e funghi, mentre il dolce tipico è il kulitch, un panettone di ricotta dolce. Il tutto alla faccia del caro trapassato.