Un anomalo modo per mettersi in contatto con un assoluto sconosciuto tramite una app che vuole far riflettere sul nostro rapporto con i social.
Un anomalo modo per mettersi in contatto con un assoluto sconosciuto tramite una app che vuole far riflettere sul nostro rapporto con i social.I social network ci hanno abituato a sapere tutto di tutti, per usare un'espressione abusata ancorché veritiera, ridefinendo così il concetto di privacy e di identità personale.
Una delle critiche più comuni poste a Facebook e agli altri media, virtuali eppure molto reali, è quella di aver fatto calare la soglia di interesse delle persone verso i loro simili: sommersi e nauseati da una pioggia incessante di aggiornamenti, avremmo dimenticato cos'è l'empatia.
Su questa interessante questione hanno ragionato gli studiosi del Media Lab del prestigioso MIT, insieme al Dalai Lama Center for Ethics and Transformative Values, e da questa collaborazione è nato 20 Day Stranger.
L'applicazione permette a due sconosciuti di connettersi allo smartphone dell'altro, venendo a conoscenza di alcuni dati privati.
La app fa di tutto per proteggere il diritto alla privacy di tutti coloro che partecipano all'esperimento, giacché di questo si tratta (è necessario firmare un'informativa prima di installare il software per iPhone).
I dati visualizzati su cellulare, infatti, sono molto vaghi e di natura generica: update sull'ora in cui si va a dormire, km percorsi in bici, geolocalizzazione anonima.
Le immagini dei luoghi visitati, proprio per rendere anonimo lo scambio, sono prese da Google Maps o da altri utenti, evitando il rischio di un'identificazione.
L'anomala coppia per caso non può comunicare in nessun modo e quindi può costruire un ideale rapporto solo se una parte si mette nei panni dell'altra, cercando di riempire i buchi con la propria immaginazione ed empatia.
Solo al termine del periodo dei venti giorni viene concesso un unico contatto diretto e reale, tramite un messaggio anonimo.
È il momento in cui si possono svelare le rispettive identità e magari iniziare una relazione di qualsiasi tipo a distanza, basata proprio sulla condivisione al buio delle proprie giornate con uno sconosciuto.