Tommy 2.0 è il dispositivo che protegge i parcheggi per disabili dai furbi che lasciano l’automobile dove non dovrebbero.
Tommy 2.0 è il dispositivo che protegge i parcheggi per disabili dai furbi che lasciano l’automobile dove non dovrebbero.Poter parcheggiare l’auto di fronte a casa o in luoghi utili sparsi in giro per la città, per le persone affette da disabilità, è un diritto.
I parcheggi per disabili, appositamente destinati a tutte quelle persone che hanno vari problemi di salute come la difficoltà a deambulare, spesso però vengono occupati da qualcuno che se ne approfitta e non rispetta le regole.
Per scongiurare questa eventualità è stato ideato Tommy 2.0, un dispositivo elettronico in grado di riconoscere se l’auto parcheggiata ha l’abilitazione a sostare negli spazi riservati ai disabili.
In realtà Tommy 2.0 è stato realizzato anni fa ma per una serie di problemi burocratici ha ricevuto solo adesso il via libera dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
Così è iniziata la sperimentazione del dissuasore elettronico che è stato installato sotto casa di Tommy, un ragazzo autistico, figlio del giornalista Gianluca Nicoletti che è anche l’ideatore del dispositivo.
Realizzato con il sostegno della onlus Insettopia e con l’aiuto del comune di Roma, Aci e Aci Consult, Tommy 2.0 è dotato di un sensore che riesce a valutare se un’auto possiede l’abilitazione a parcheggiare nello spazio riservato.
In caso contrario si attiva un segnale acustico che avverte il conducente di spostarsi: l’allarme non si ferma finché la vettura non se ne va.
Un dispositivo del genere scoraggia tutti quei furbetti che tentano di parcheggiare dove non dovrebbero e al contempo serve a sensibilizzare i cittadini al rispetto dei diritti dei disabili
Oltre a causare problemi alle persone che hanno grave limitazione a muoversi, occupare un parcheggio riservato ai disabili è un gesto di inciviltà che fa sentire queste persone circondate dall’indifferenza.
Per ora sono stati istallati solo due dispositivi Tommy 2.0 a Roma ma si spera di estendere l’iniziativa in altre zone municipali e magari in altre città.
Foto Motori.it