Da Isa Miranda a Virna Lisi, le nostre connazionali che si sono aggiudicate il Prix d'interprétation féminine alla mostra francese.
Da Isa Miranda a Virna Lisi, le nostre connazionali che si sono aggiudicate il Prix d'interprétation féminine alla mostra francese.Sabato 17 luglio, Marco Bellocchio riceve la Palma d'oro d'onore nella serata di chiusura del 74esimo Festival di Cannes, durante cui ha presentato il documentario Marx può aspettare, dedicato al fratello gemello suicida: una sorta di “risarcimento” per il regista italiano, che in oltre mezzo secolo di carriera non è mai stato premiato in Costa Azzurra. Sono invece cinque le italiane che si sono aggiudicate il Prix d'interprétation féminine, assegnato alla migliore attrice dei film presentati in concorso nella selezione ufficiale. Eccole.
Isa Miranda
Vero nome Ines Isabella Sampietro, nel 1949 Isa Miranda vinse il Prix d'interprétation féminine al Festival di Cannes con Le mura di Malapaga, di René Clément: nel film interpretava Marta, donna in fuga dal marito violento che accoglie il ricercato francese Pierre (Jean Gabin) nella sua abitazione di Genova, intrecciando con lui una relazione dai giorni contati. Attrice dal grande fascino, dopo l’esordio ne La signora di tutti lavorò molto all’estero e nel 1939 sbarcò persino a Hollywood, richiesta dai produttori che in lei avevano visto la risposta italiana a Marlene Dietrich. Andò male, però, e al ritorno in patria la “diserzione” americana le costò l’ostracismo da parte del regime fascista. Coinvolta nel 1945 in un grave incidente stradale, con Le mura di Malapaga si prese la sua grande rivincita, prima di concentrarsi (soprattutto) sulla carriera teatrale.
Giulietta Masina
Considerata uno dei migliori della collaborazione tra Federico Fellini e la moglie Giulietta Masina, Le notti di Cabiria valse all’attrice il Prix d'interprétation féminine al Festival di Cannes del 1957. Nella pellicola interpretava appunto la prostituta Cabiria che, derubata e lasciata annegare dal fidanzato, si salva e prova a riprendere in mano la sua vita. Tra l’altro, Giulietta Masina era già apparsa brevemente nel ruolo della prostituta Cabiria nel primo film diretto dal marito, ovvero Lo sceicco bianco (1952), che in qualche modo ispirò quest’altra pellicola. Uscito in Italia con un taglio di sette minuti causa censura, Le notti di Cabiria fu un grande successo e nel 1958 si aggiudicò il Premio Oscar al miglior film straniero. Masina, una delle migliori attrici italiane della sua generazione, nel 1966 vinse anche un David di Donatello per la sua interpretazione in Giulietta degli spiriti.
Sophia Loren
Sofia Costanza Brigida Villani Scicolone, alias Sophia Loren, simbolo dell’Italia nel mondo. Nel 1962 vinse l’Oscar come miglior attrice protagonista per la straordinaria interpretazione di Cesira ne La ciociara di Vittorio De Sica, che l’anno precedente le era valsa il Prix d'interprétation féminine al Festival di Cannes e il David di Donatello. Film da vedere (e rivedere) assolutamente, con al centro le violenze da parte delle truppe alleate perpetrate durante la Campagna d'Italia. Quanto a Sophia Loren, impossibile riassumere in poche parole una carriera lunga 70 anni, in cui ha comprensibilmente rarefatto le apparizioni al cinema con l’avanzare dell’età: basti pensare che ha iniziato con il bianco e nero e che il suo ultimo lavoro, La vita davanti a sé, è stato distribuito da Netflix.
Ottavia Piccolo
I più giovani riconoscono in Ottavia Piccolo un’apprezzata attrice teatrale e in effetti stiamo parlando di un’interprete che ha esordito sul palcoscenico a soli 11 anni. Ma anche al cinema è stata decisamente precoce: nel 1963 (a 14 anni) è stata infatti una delle figlie del Principe di Salina ne Il Gattopardo. Giovanissima anche all’epoca di Metello, pellicola tratta dal libro di Vasco Pratolini: la prova nella trasposizione cinematografica, al fianco di Massimo Ranieri (Metello, appunto) le valse il Prix d'interprétation féminine al Festival di Cannes 1970, oltre al Nastro d’Argento.
Virna Lisi
Scomparsa nel 2014, ha ottenuto numerosi premi per le sue interpretazioni, in patria (tra gli altri, due David di Donatello) e all’estero. Attiva anche a Hollywood, a livello internazionale ha ottenuto un Prix d'interprétation féminine al Festival di Cannes 1994 per il ruolo di Caterina de' Medici ne La Regina Margot, che le è pure valso, prima interprete non francese della storia, un Premio César per la migliore attrice non protagonista: in effetti, nel film storico diretto da Patrice Chéreau l’interprete principale era Isabelle Adjani.
Nel titolo di questo articolo c’è un “+1”. Il motivo? In sole tre edizioni, dal 1979 al 1981, a Cannes è stato assegnato anche un riconoscimento alla migliore attrice non protagonista, il Prix du second rôle féminin, andato nel 1980 a Carla Gravina, tra le interpreti de La terrazza. Candidata per il PCI nel collegio di Milano-Pavia alle elezioni politiche dell’anno precedente, proprio nel 1980 subentrò come prima dei non eletti al defunto Luigi Longo alla Camera dei Deputati, per poi abbandonare le scene.
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