Dopo il successo di LOL, la stand up comedian romana torna su Comedy Central con due show. “Al nostro lavoro viene dato troppo peso, sono una comica non l’avvocata”. “Il Body Positive? Meglio la verità”.
Dopo il successo di LOL, la stand up comedian romana torna su Comedy Central con due show. “Al nostro lavoro viene dato troppo peso, sono una comica non l’avvocata”. “Il Body Positive? Meglio la verità”.Sono giorni intensissimi per Michela Giraud, che il 14 maggio torna più carica che mai su Comedy Central al timone della seconda stagione di CCN – Comedy Central News. Un upgrade alla conduzione femminile di Saverio Raimondo, che viene arricchito da una nuova costola completamente inventata dalla comica romana che andrà in onda subito dopo CCN: Il Salotto con Michela Giraud.
Quando la raggiungo al telefono, non mi risponde subito: “Scusami, oggi per miracolo avevo un pomeriggio libero, ho preso la bicicletta e sono venuta in centro, cosa che non facevo da una vita, pensa come sto, in questi giorni sono completamente pazza!”.
Dopo un anno difficile, è un periodo d’oro per una delle più popolari stand up comedian italiane, che sembra inarrestabile dopo il successo di LOL: Chi ride è fuori, programma che l’ha fatta conoscere al grande pubblico, oltre ad averla consacrata come cantante dell’ormai tormentone “Il Mignottone Pazzo” diventato un singolo. E non è tutto: ci sono anche un libro corale “Manifesto” (Fandango) e un film “Maschile Singolare”, su Amazon Prime dal 4 giugno.
Giraud, famiglia borghese romana e una laurea in Storia dell’Arte, ha iniziato ad esibirsi nei club italiani nel 2015. Grazie al suo umorismo sarcastico, nello stesso anno è approdata alla tv, nello show comico Colorado, e non s’è più fermata.
Allora, sei pronta? Il 14 maggio partono CCN e Il Salotto con Michela Giraud, sei anche su tutte le copertine… Come ti senti nei panni di una star?
Guarda, devo dirti che non mi ci si sento proprio. Ho sempre vissuto dalla parte dei perdenti quindi sono un po’ a disagio. Comunque è un periodo bello e me lo devo godere, anche se sempre con i piedi per terra perché sappiamo che le cose importanti della vita sono altre. È senza dubbio un bel trampolino.
In questo periodo sta succedendo tutto assieme: il successo di LOL, Il Mignottone Pazzo, CCN, Il Salotto, il libro Manifesto, il film Maschile Singolare…
C’è stato un allineamento dei pianeti! Penso siano stati i miei nonni che dal cielo hanno voluto questo. Tutto insieme non me lo aspettavo, è stato un caso.
Quali novità ci saranno in questa nuova stagione di CCN e cosa cambia rispetto alla precedente?
Cambio soprattutto io, perché sarò un po’ più sfrontata. Durante la prima stagione prendevo un po’ le misure, mentre adesso padroneggio di più il mio spazio. Mi diverto e prendo più confidenza con gli ospiti. Altri me la danno, altri meno. Nella prima puntata ci sarà Roberto Saviano, devo dire che è molto simpatico.
Sai che a molti sta antipatico?
Lo so, ma perché la gente ha dei problemi. È uno che si è preso la briga di parlare di un tema scomodo, di rinunciare alla propria libertà per denunciare un tipo di realtà. Non credo sia felice di vivere con la scorta. Tanto di cappello a lui.
Dici di essere diversa dall’anno scorso, in questo ultimo anno siamo cambiati un po’ tutti. So che il lockdown ti ha portato un nuovo amore. Come hai vissuto la pandemia?
Dico la verità: male. Di colpo mi sono stati tolti i live e mi sono chiesta: “Adesso cosa faccio?”. Però mi ha obbligata a fermarmi, mentre ero abituata ad andare molto di fretta: rincorrevo me stessa che faceva gli spettacoli. Prima a casa non ci stavo mai, quindi mi sono ritrovata sola a fare i conti con questo aspetto, ed è stato tosto ma utile. Poi a un certo punto, mentre cercavo di sbarazzarmi di tante cose, è arrivato pure Riccardo (Contumaccio, speaker radiofonico, ndr).
Recentemente hai detto che in Italia siamo troppo bigotti, che i comici sono presi troppo sul serio. Secondo te è vero che non si può più dire niente?
Mah, a me sembra invece che si possa dire tutto e anche di più. Leggo ogni giorno una sequela di insulti sui social! Penso che se non si potesse dire nulla le persone avrebbero un po’ più di creanza, cercherebbero di essere più sensibili verso gli altri. Secondo me in Italia si può dire tutto.
Le persone sui social non si fanno certo problemi… I comici se ne fanno troppi?
Il fatto è che le sensibilità cambiano. Prima si poteva scherzare perché nessuno si indignava o poneva un limite. Adesso le persone che subivano hanno scoperto che si possono alzare e dire “Adesso basta”. Non è che non si può scherzare sul mondo gay o sul mondo religioso… Tutto ciò che è uso e costume si può usare per riderci su, a patto che ci siano dignità, rispetto e intelligenza nel farlo. Ci si deve sforzare.
Cosa pensi delle polemiche sul discusso sketch di Pio e Amedeo?
Penso che il loro discorso, quando dicono che se ti dicono “frocio” o “negro” puoi farti una risata se non c’è intenzione di offendere, si basi su una visione utopistica. Perché prima che ti fai la risata t’hanno già menato. E sta qui la differenza. In questo Paese manca un’educazione culturale alla diversità. C’è rabbia, rancore, odio. Esistono persone che ancora oggi vengono picchiate perché baciano persone dello stesso sesso, o perché disabili. Quindi prima rieduchi, poi ci puoi fare le battute. Non basta dire “fatti una risata”, troppo semplice. Bisogna articolare battute intelligenti per poter scherzare su certi temi.
I comici hanno una responsabilità rispetto alla scelta delle parole secondo te?
No, penso che non dovremmo avere responsabilità per quello che diciamo nei nostri show o sketch. Credo che una cosa pericolosa per un comico sia prendersi sul serio e mettersi su un pulpito. Se fai un discorso moralizzatore sei Savonarola, non sei più un comico.
E trovo che al nostro lavoro venga dato un peso eccessivo. Non faccio mica l’avvocato!
Qualche giorno fa l’influencer beauty più famosa d’Italia Clio Make Up ti ha eletta paladina del Body positive. So che è un concetto che non ti va giù. Perché?
Ringrazio molto Clio, però sai, io non sopporto il concetto dell’accettarsi a tutti i costi. Trovo che sia molto più onesto ammettere che c’è pure il Body Negative! Ci sono giorni in cui stiamo male e altri in cui ci sentiamo bene. Ieri per esempio mi sentivo una figa pazzesca perché indossavo una camicia, degli orecchini e un trucco che mi piacevano molto.
E oggi?
Oggi invece mi guardo allo specchio e me sembro ‘na minestra de porri! Però succede, la vita è così. Bisogna dire la verità e la verità è che certi giorni ci piacciamo, altri no. E poi vorrei aggiungere che i discorsi sulle taglie a noi ragazze fanno male. In questo mondo c’è posto per tutte quante.
Ci vuole molta autostima per fare il tuo lavoro?
No, ci vuole tanta tenacia. Si può anche essere insicure e con lo studio e l’impegno farcela: eccomi qua.
So che non ami le etichette. Ti dà fastidio se ti chiedono se sei femminista?
No, però quando mi dicono “io sono femminista!” resto un po’ perplessa e rispondo: “Perché, io no?”. Mi chiedo cosa voglia dire esserlo. Per me non significa altro che parità. Sono una ragazza che ha fatto un mestiere dove le ragazze si contano sulle dita di una mano, salgo sul palco parlando di quello che voglio con grande libertà, quindi sì, sono femminista.
Hai mai subito pressioni o discriminazioni nel tuo ambiente?
Senza fare nomi, la risposta è sì. E non mi sono stati posti ostacoli solo da parte di uomini, ma da entrambe le parti. Ho subito le stesse pressioni di un medico donna che viene chiamata “signorina” invece che dottoressa. Le battaglie qui da noi storicamente sono prese meno sul serio rispetto ad altri posti, siamo un Paese dove ognuno pensa agli affari propri per non perdere il proprio orticello.
Ricevi molte critiche?
Devo dire che vivevo nel mio mondo… Poi da quando ho partecipato a LOL pare che io sia diventata figlia del demonio perché mi permetto di dire certe cose sul palco.
C’è ancora l’idea retrograda che una ragazza non possa mettersi al centro dell’attenzione, ma fortunatamente le cose stanno cambiando.
Non mi sembri il tipo da hater, eppure ne hai parecchi. Chi sono?
Sai, non voglio perdere tempo a parlare di queste persone, persone alle quali la vita non ha sorriso e io non posso occuparmi di loro. Sono un po’ nauseata dalla cattiveria che ricevo ogni giorno. Preferisco pensare a chi viene ai miei show.