Divertimento
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X Factor 2021: i voti della seconda serata

Continuano i provini del talent show. Le pagelle dei quattro giudici, alle prese con le audition.

Continuano i provini del talent show. Le pagelle dei quattro giudici, alle prese con le audition.

X Factor non è tra i miei argomenti di conversazione, men che meno davanti a una birra. Ma dopo la prima puntata dedicata alle audition l’argomento è venuto fuori: la barba bianca sta proprio bene a Manuel Agnelli, ha detto qualcun*. Fa schifo, ha replicato un’altra persona. Il problema è la differenza tra il bianco della barba e il nero dei capelli tinti, ha suggerito uno dei due. Ma va’ che sono suoi naturali, ho corretto io. Per il resto non c’è stato nessun altro commento alla puntata, perché loro non l’avevano ancora vista e non sono certo uno che spoilera. Solo un breve accenno alla questione delle categorie abolite, decisione severa ma giusta: le etichette in fondo non piacciono a nessuno e infatti le togliamo dai vestiti perché ci grattano la schiena.

Mika - il migliore della serata: voto 7

A scanso di equivoci, il voto è più per l’entertainer che per il giudice. All’inizio Emma suggerisce di entrare sulle note di Vogue e a lui non par vero di poter strike a pose (a proposito, lo avete visto Pose su Netflix? Fatelo!). A un certo punto sembra dire: “Odio i rigaton”. Normale, io non tollero i fusilli, penso. E invece è il reggaeton. Subito dopo la regia mostra i provini di Malo con Muchaca: non sembra la sua serata. Impressione confermata quando Emma dice: “Adoro i Dik Dik”, ma in giro non ce n’è nemmeno uno. Davvero apprezzabile il modo in cui elimina (Darth) Vayder, cantante russa dalla voce gigantesca, rendendosi conto che non si tratta dell’allarme antincendio. Shantay, you stay.

Manuel Agnelli - più che sufficiente: voto 6+

È evidente che, tra una sessione di provini e l’altra, Agnelli non ne abbia saltata nemmeno mezza in palestra. Più che agnelli, montoni. Un ovino dal cuore d’oro Manuel, che dice sì al neomelodico catanese Matteo Milazzo e persino a 22.22, matto con la camicia di forza: che senta la mancanza di N.A.I.P.? Io certamente no. Non può davvero niente invece di fronte all’imbarazzante Zeno degli Incredibili, che elimina con soddisfazione anche perché più pompato di lui. Un quarto di voto in meno perché politicamente scorretto nel dire a Emma: “Che caffè da uomini”, cogliendola nel gesto di berlo amaro. Brutta frase davvero.

Emma Marrone – insufficiente: voto 5

Duole davvero assegnare l’insufficienza a Emma e fa ancora più male considerando gli spettacolari cat eyes della serata. Ma appare davvero fuori fase, assente per quasi tutta la puntata. Colpa di Mira, che giusto all’inizio con il suoi beat le ricorda i bei tempi degli aperitivi in spiaggia a Gallipoli: difficile riprendersi e infatti la sua attenzione viene carpita solo dai Beckenbauer, che però scambia con una nota marca di trapani. A proposito, grande coraggio da parte della band, che porta l’inedito con più “erre” nella storia della canzone, nonostante il cantante ce l’abbia moscia. Quando prova a risollevarsi con un liscio danzato insieme a Mika, è ormai troppo tardi.

Hell Raton – sufficiente: voto 6

Ha più tette di Emma ed è convinto che T’appartengo di Ambra sia un pezzo cult in quanto apprezzato dalle masse: c’è qualcosa che non va. Ma il ragazzo è in crescita, seppur troppo buono: bastona Eko ma poi gli dice sì (non passerà), allo stesso modo bacchetta il freak L8, promosso con quattro voti. Desideroso di giudicare e consigliare, Hell Raton si avventura pure nell’alternative rock criticando i Mutonia e la loro Nervous breakdown, ma l’esaurimento nervoso ce l’ha Agnelli che è costretto ad ascoltarlo. Se non fosse caduto nel tranello della body positivity ordito da Michela avrebbe pure meritato qualcosa in più per l’impegno, ma la sufficienza c’è.