Damiano & Co. ce l'hanno fatta! La band romana ha trionfato a Rotterdam. L'Eurovision torna nel nostro Paese 31 anni dopo l'ultima vittoria.
Damiano & Co. ce l'hanno fatta! La band romana ha trionfato a Rotterdam. L'Eurovision torna nel nostro Paese 31 anni dopo l'ultima vittoria.«Non succede, ma se succede...» è stato il mantra di Damiano, il leader dei Maneskin, alla vigilia ed è stato più volte ripetuto da Gabriele Corsi e Cristiano Malgioglio durante la diretta su Raiuno della finalissima dell’Eurovision 2021. Ed è successo!
I Maneskin hanno letteralmente trionfato a Rotterdam, staccando in classifica Svizzera, Francia e Malta. Il televoto è stato determinante per arrivare primi. La giuria di qualità aveva piazzato la band romana al quarto posto. La risalita è stata "voluta" dal televoto europeo che ha assegnato il maggior punteggio ai nostri eroi di Rotterdam. I Maneskin hanno stupito e incantato il pubblico europeo, con una performance dominata da giochi pirotecnici e da una innegabile presenza scenica. E con il loro rock sono riusciti a imporsi tra ballad e pezzi dance tipici dell'Eurofestival.
«Dedichiamo la vittoria a tutti i nostri fan, vecchi e nuovi - commenta Damiano a caldo durante la conferenza stampa post finale - Ci era piaciuta molto la canzone dell'Ucraina. Siamo stati felici di aver preso parte a questa manifestazione arrivata dopo un anno di pandemia, è stato come un faro, come una luce».
L'Eurovision torna in Italia
Damiano Victoria Thomas ed Ethan quindi riporteranno la manifestazione in Italia dopo 31 anni. «Il rock non morirà mai» ha urlato Damiano durante la premiazione a Rotterdam, quasi incredulo di questo successo senza precedenti. Sul palco dell’Ahoy Arena, con un outfit che lasciava scoperto parte del torace ha regalato al pubblico europeo un’esibizione pazzesca di quella Zitti e Buoni che già era valsa alla band la vittoria a Sanremo 2021.
Si apre ora la corsa all’organizzazione dell’edizione italiana della manifestazione musicale più seguita del mondo. La Rai ha dichiarato in conferenza stampa che Torino potrebbe essere una scelta ideale per la manifestazione, ma non si escludono altre città - Roma e Milano su tutte - che offrirebbero tutti i servizi del caso.
Top e Flop della finalissima di Eurovision Song Contest 2021
Se l'Italia ha trionfato, è stato invece umiliato il Regno Unito, arrivato ultimo con zero punti. Tra le Big Five che non si erano esibite nei giorni scorsi non è andata meglio a Germania e Spagna, anche loro arrivate in coda alla classifica. Ha brillato invece la Francia che ha tenuto testa fino alla fine ai nostri Maneskin. Spenta com'era naturale anche l'Olanda ospitante ma si sa...per chi ha appena vinto, l'edizione a casa è perlopiù una passerella. Di tutti gli altri Paesi abbiamo parlato appronditamente nei giorni scorsi. Ecco quindi i nostri voti, i nostri top e i nostri flop delle nazioni che si sono esibite solo durante la finalissima:
Regno Unito: James Newman con Embers
Ora, non si pretende Adele ma qualcosa di più si, è lecito. E’ il Paese che forse potenzialmente a mani basse potrebbe essere nella top 3 ogni anno, visto il dominio della musica che arriva dall’Inghilterra nelle classifiche mondiali. Eppure non ci crede, o forse semplicemente non è interessato. E il disinteresse si conferma anche quest’anno con questo pezzo un po' anonimo. Voto 4
Spagna: Blas Cantò con Voy A Quedarme
Selezionato per l’edizione 2020 poi saltata e confermato per il 2021 il (bellissimo) Blas Canto non infiamma. Una ballad che sa di già sentito. Passano gli anni e la sensazione è che la Spagna porti sempre la stessa cosa. E infatti è dal 2014 che non entra in top 10. Speriamo per il 2022 in qualcosa di diverso. Voto 5 : il ragazzo e’ bravo ma può fare di più. Servono ripetizioni da Alvaro Soler.
Germania: Jendrik con I Don’t Feel Hate
«Il messaggio della canzone è che non bisogna rispondere all’odio con l’odio. Se qualcuno ti ha mancato di rispetto, non controbattere; sii migliore e una persone migliore» ha dichiarato il giovane interprete tedesco alla vigilia. Performance divertente, scanzonata, con una grossa mano sul palco che simboleggia la vittoria (o il dito medio!). Di certo non si puo’ dire che non si sia divertito durante la performance! Insomma, 6 all’impegno e al messaggio. Sul resto soprassediamo.
Francia: Barbara Pravi "Voilà"
«Per me che provengo da origini diverse – ha dichiarato Barbara Pravi - parigina ma con radici serbe, polacche, iraniane e nordafricane – l’Eurovision è l’occasione per incontrare tante persone che vengono da paesi e culture differenti». Esibizione precisa e bella voce. Sembra un po’ la Tosca d’oltralpe, ma senza la forza, il carisma e il terzo fuochista della nostra interprete. Voto 6+
Paesi Bassi: Jeangu Macrooy con Birth Of A New Age
Jeangu Macrooy ha il compito più duro. Cantare nell’edizione che il proprio paese organizza significa non vincere. E il trionfo del collega Duncan Laurence è proprio li, visibile, accanto a te, difficile da far dimenticare. Si tratta per lo più di una passerella. Birth of a new age è un’ode a tutti coloro che difendono se stessi e celebrano il potere della loro autenticità. Nel brano Jeangu canta in Sranan Tongo, una delle lingue del suo paese natale, il Suriname, e di fatto la lingua debutta sul palcoscenico dell’Eurovision Song Contest. Bravo. Voto 7
I conduttori: Gabriele Corsi e Cristiano Malgioglio
Gabriele Corsi è bravo e si sa. Cristiano Malgioglio è davvero l’Idea con la I maiuscola. Eclettico estroverso e competente in fatto di musica. Un personaggio dalle sette vite, televisive e musicali, ora grazie alle esperienze nei reality, amatissimo anche dai giovani che guardano sempre più l’Eurovision e si divertono con i suoi meme su Twitter. Impeccabile Carolina Di Domenico come spokeperson durante la votazione finale. Meritano la riconferma.