Si parla di una reunion che sembra saltare in continuazione per colpa di Victoria Beckham. Ma che tornino o no insieme, a noi non importa. La “Spice Girls fever” continua a farci cantare e ballare ancora.
Si parla di una reunion che sembra saltare in continuazione per colpa di Victoria Beckham. Ma che tornino o no insieme, a noi non importa. La “Spice Girls fever” continua a farci cantare e ballare ancora.In pieno revival anni Novanta, non sono solo le spalline e i look che ci hanno imbarazzati negli anni scorsi. Torna infatti soprattutto la musica. Ancora non sappiamo che forma avrà la reunion 2018 delle Spice Girls: ogni giorno arriva una notizia diversa, possibile che le ragazze siano ancora in trattativa per definire tutti i dettagli. In ogni caso, un contratto è stato firmato e un ritorno delle Spice ci sarà.
Quindi, intanto che loro decidono cosa fare, è meglio che cominciamo a ripassare i classici della loro storia.
Wannabe fu il primo singolo di Spice, la scintilla dalla quale nacque il girl power: “Now don't go wasting my precious time / Get your act together we could be just fine” cantavano le ragazze nel ritornello della canzone, che fu ispirata a You're the One That I Want di Grease.
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Queste parole erano l’espressione perfetta del femminismo pop in chiave Spice, la leggenda vuole che bastò un’ora in studio per registrare e mettere insieme la canzone. Quando si dice: avere l’ispirazione.
Say You’ll Be There (con quel video che sembrava ispirato ai film di Tarantino, remixati con Faster, Pussycat! Kill! Kill!) è il secondo singolo delle Spice Girls, nonché un altro mattoncino importante del “girl power”: l’amore, raccontava Melanie B spiegando questa canzone, non deve essere solo dichiarato, deve essere dimostrato giorno dopo giorno. Say You’ll Be There, pur non avendo il dirompente successo di Wannabe, arrivò al primo posto in classifica in tutta Europa.
E poi non poteva che arrivare la ballata, che per le Spice Girls si intitolava 2 Become 1. L’amore raccontato era quello (non troppo) segreto tra Geri Halliwell (Ginger Spice) e il produttore del gruppo, Matthew Rowe (co-autore della canzone). Tra i temi della canzone, come raccontò Melanie B, non c’era solo l’amore di coppia ma anche l’importanza della contraccezione: «È una canzone d'amore, ma con un messaggio: mettetevi il preservativo quando fate sesso. Tutte noi pensiamo che la sicurezza sia molto importante».
Il quarto singolo da Spice fu invece Mama. Le Spice, nel costruire il mito del Girl Power, non avrebbero potuto ignorare la sorgente di tutto, le loro mamme. A loro è dedicato il brano, che parla del rapporto tra madri e figlie durante l’adolescenza. Anche nel video era sottolineato questo aspetto: le Spice Girls cantano per un pubblico di mamme e figli, alternando le immagini a quelle di versioni molto più giovani delle cinque ragazze, che imparano a cantare e ballare. I proventi della canzone furono donati in beneficenza.
Con la scatenatissima Who Do You Think You Are, le Spice Girls tornarono a ballare e far ballare. La canzone uscì in singolo combinato con Mama. Era il picco della febbre Spice, le cinque ragazze la cantarono in apertura ai BRIT Awards del 1997, Geri Halliwell indossava il vestitino con l’Union Jack che ne fece un’icona di quegli anni anni: dopo gli anni del Brit Pop il Regno Unito era davvero tornato al centro della musica e del costume. Il merito era, in buona parte, delle cinque ragazze.