Sul palco dell'Ariston quest'anno cantano ben tre Pooh. Ma non insieme. Da avversari sembrano però voler affermare qualcosa in più rispetto alla bellezza dei brani e alla propria bravura. Tutta colpa di certe vecchie storie.
Sul palco dell'Ariston quest'anno cantano ben tre Pooh. Ma non insieme. Da avversari sembrano però voler affermare qualcosa in più rispetto alla bellezza dei brani e alla propria bravura. Tutta colpa di certe vecchie storie.«Si può essere amici per sempre», cantavano i Pooh, ma sembra che a questo verso i primi a non crederci siano stati loro. «Se semo presi lasciati pentiti e aritrovati», canta quest'anno Luca Barbarossa a Sanremo 2018, che sembra un po' la sintesi della storia del gruppo, nato nel 1966 e scioltosi esattamente 50 anni dopo.
Dopo due anni passati a suonare nelle arene di tutta Italia, in un infinito concerto di addio, dopo aver rilasciato decine di interviste e celebrato la fine della propria attività di gruppo proprio sul palco dell'Ariston con un medley memorabile nel 2016, eccoli lì, inossidabili, di nuovo in gara. Ma divisi.
Da una parte c'è il duo degli storici fondatori dei Pooh, Robi Facchinetti e Riccardo Fogli, con una canzone sull'amicizia.
Dall'altra Red Canzian, l'eterno sostituto che ha deciso di dire basta con un pezzo pieno d'energia.
Vecchie ruggini da sanare con il televoto? Voglia di rivalsa? Puro spirito di competizione in un nuovo presente ancora tutto da scrivere in barba all'età? La loro storia può darci qualche risposta.
Partiamo dall'inizio. I Pooh nascono nel 1966. La formazione originale vede Valerio Negrini (batteria), Roby Facchinetti (tastiere), Riccardo Fogli (basso), Mauro Bertoli (chitarra), Mario Goretti (chitarra), Gilberto Fagioli (basso) e Bob Gillot (tastiere). I componenti del gruppo varieranno nel corso degli anni a causa di dissapori musicali e voglia di libertà.
Nel 1973 però c'è un cambio importante. Il duo degli inossidabili fondatori, Facchinetti e Fogli si rompe e quest'ultimo parte alla volta di una carriera da solista. Al posto del talentuoso bassista di Piombino subentra Red Canzian, che prende parte alla storia del gruppo in concomitanza con il primo tour negli Stati Uniti. È l'anno di Parsifal, il più bel disco del gruppo.
Dopo l'annuncio dell'addio ufficiale alla musica, nel 2016 Riccardo Fogli racconta finalmente per filo e per segno il perché di quella frattura. «Il produttore che mi chiedeva di scegliere fra i Pooh e Patty Pravo - rivelò finalmente il bassista -. Fu un errore: per Patty avevo lasciato mia moglie, la cantante Viola Valentino, figurati se non lasciavo i Pooh».
Nell'intervista Fogli rivela persino i malori causati dall'ostilità del produttore verso il suo Pensiero Stupendo. La stampa scandalistica gli stava addosso e secondo Giancarlo Lucariello, il manager dei Pooh, questa storia avrebbe danneggiato la fama del gruppo. «Io mi dissi: piuttosto che rinunciare a Patty torno a fare il gommista».
Fogli parla di «allontanamento graduale, dopo aver insegnato a Red le parti bassistiche». Ma si sa, anche il divorzio più civile ha degli strascichi. E quello nella storia di Red può esser stato proprio questo: vivere all'ombra di quello che stava bene con i Pooh, ma che ha scelto l'amore e la libertà, lasciando a Canzian tutto il resto. Inoltre, da eterno secondo, è stato anche fidanzato con Patty Pravo, «la donna del suo amico» Riccardo Fogli (naturalmente dopo di lui).
Ma chi è Red Canzian?
Oltre alla maliarda ragazza del Piper, Canzian è stato anche con Marcella Bella, Loredana Berté, Mia Martini e Serena Grandi. Oltre a suonare con i Pooh, dal 1992 è un esperto di bonsai, materia su cui ha scritto 5 libri. È vegano e pittore. Ha avuto un aneurisma, ma si è rialzato e ora al Festival sta avendo la sua rivincita.
Nonostante il basso posto in classifica, Ognuno ha il suo racconto sembra quasi un inno per chi è in cerca di riscatto, per chi ha accettato la sua vita e si vuole bene, vestito in una splendida giacca di amianto rossa. Così, mentre Fogli e Facchinetti slabbrano la bocca inseguendo acuti ormai perduti, Canzian porta sul palco un brano grintoso che sveglia il pubblico e, anche se giace nella parte bassa della classifica, sembra pronto ad oscurare gli ex compagni di squadra.