L’ikebana è l'arte della disposizione dei fiori recisi. Questa antica arte giapponese, conosciuta anche come kadō, ha avuto origine in Oriente, presumibilmente in India e Cina, ma poi si è sviluppata grazie alla complessità artistica e religiosa del Giappone. Inizialmente usata come offerta agli dei, l’ikebana si è poi trasformata in una complessa espressione artistica.
La parola giapponese ikebana è traducibile con "fiori viventi" mentre il termine kadō significa "via dei fiori", intendendo così il cammino di elevazione spirituale secondo i principi dello Zen.
Nell’ikebana tutti gli elementi impiegati sono di natura organica e quindi possono essere usati solo rami, foglie, erbe e fiori.
In generale nell’arte floreale sono importanti la linea, il ritmo e il colore: mentre gli occidentali hanno sempre valorizzato la quantità e il colore degli elementi puntando l’attenzione sui fiori sbocciati, i giapponesi danno uguale importanza alle foglie, allo stelo e ai rami.
L’interesse per la linea, più che per la forma e il colore, è l'aspetto peculiare dell’ikebana e la distingue da tutte le altre arti floreali.
Nell’ikebana ogni composizione floreale è costituita da tre gruppi triangolari di rami o fiori: un primo gruppo ha una posizione centrale e si sviluppa in verticale, un secondo gruppo intermedio forma un angolo con il primo e il terzo gruppo triangolare si allontana dal gruppo centrale in direzione opposta a quella del secondo gruppo.
I fiori prediletti nell’ikebana sono quelli che crescono spontaneamente nei giardini in campagna: vengono colti con i boccioli ancora chiusi o appena schiusi per risaltare la bellezza della linea dello stelo e per favorire la possibilità di contemplare i boccioli mentre si aprono lentamente.
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