E' il videogioco che in tutto il mondo sta causando una sorta di isteria collettiva, tuttavia Pokémon Go sta provocando anche molti divieti.
E' il videogioco che in tutto il mondo sta causando una sorta di isteria collettiva, tuttavia Pokémon Go sta provocando anche molti divieti.Incidenti, risse e mancanza di rispetto per i luoghi sacri: Pokémon Go, il videogioco in realtà aumentata che sta dilagando in tutto il mondo, è purtroppo anche questo. E per arginare il fenomeno sono iniziati a spuntare un po’ ovunque cartelli e avvisi con inviti a rispettare il decoro e divieti.
Dai musei e cimiteri alle aree protette, passando per metropolitane e autostrade, dove il numero di incidenti si è impennato a causa dell’uso di smartphone per dare la caccia a Pikachu e compagni, sono davvero tanti i luoghi dove è stato vietato l’uso di Pokémon Go.
Ad esempio in America, in diversi punti delle autostrade cartelli mettono in guardia i guidatori dal rischio incidenti a seguito dell’uso del videogioco invitandoli a guidare e non a catturare Pokémon come pure nella metropolitana di New York, dove si leggono i seguenti avvisi:"Ok, dovete prenderli tutti ma ricordate di non oltrepassare la linea gialla".
Avvisi anti Pokémon Go si sono notati in Alaska nei pressi della sede del National weather service: "Si ricorda alle persone che è proibito entrare nelle aree federali a caccia di Pokemon". Avvertimenti sono partiti anche dalla base militare dei Marine Usa che sulla propria pagina Facebook annunciano che non si possono rincorrere i mostriciattoli nelle aree protette.
“Pokéstop" anche nel cimitero di Arlington, in Virginia, dove un 'cartello' di divieto è spuntato anche su Twitter, "Non consideriamo Pokemon Go appropriato al decoro" e soprattutto nel Museo dell'Olocausto a Washington: l’amministrazione del Memoriale della Shoah tedesco, si è subito affrettata a chiedere a Niantic Labs, lo studio che ha sviluppato il videogioco, di non includere l'area per ovvie ragioni di decoro e opportunità.
Oltre ai divieti negli Usa, Pokémon Go ha ricevuto una vera e propria “Sharia” da parte del mondo islamico, che ritiene il videogioco una pratica deprecabile, alla stessa stregua del consumo di alcolici o del gioco d’azzardo
Portavoce di questa posizione è Abbas Shouman, vicecapo e assistente dell'imam di Al Azhar, la massima autorità islamica sunnita in Egitto: in questo Paese il videogioco è stato bandito, tuttavia qualcuno è riuscito a scaricarlo nonostante il divieto imposto dalle autorità.
In Turchia la caccia ai Pokémon è arrivata persino nelle moschee e ciò ha scatenato ferventi polemiche dall’unione degli imam locali. Inoltre Il ministero della Salute turco ha invitato i cittadini a non giocare in giro per le città nelle ore più calde e a non guardare lo schermo del cellulare quando si attraversa la strada.
Pokémon Go vietato anche ai militari di Israele: mentre si trovano all'interno di basi dell'esercito, i militari non devono andare a caccia dei Pokèmon per ovvie questioni di sicurezza.
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