Inaugurato a Palazzo dell'Orologio lo spazio museale “Torre del conte Ugolino”, il personaggio reso celebre da Dante Alighieri nella Divina Commedia.
Inaugurato a Palazzo dell'Orologio lo spazio museale “Torre del conte Ugolino”, il personaggio reso celebre da Dante Alighieri nella Divina Commedia.«La bocca sollevò dal fiero pasto quel peccator, forbendola a' capelli del capo ch'elli avea di retro guasto. Poi cominciò».
Così appare il conte Ugolino nell’incipit del canto trentatreesimo dell'Inferno di Dante Alighieri, uno dei canti più celebri del sommo poeta fiorentino.
A questo personaggio, divenuto immortale grazie al genio dantesco, Pisa ha voluto dedicare un nuovo spazio museale: “Torre del conte Ugolino” nel Palazzo dell'Orologio, antico edificio medievale affacciato su piazza dei Cavalieri sede della Biblioteca della Scuola Normale.
All’inaugurazione, avvenuta lo scorso giugno, erano presenti il sindaco Marco Filippeschi, il direttore della Scuola Normale Fabio Beltram, il presidente della Biblioteca della Scuola Normale Claudio Ciociola e il presidente della Fondazione Pisa Claudio Pugelli.
Il luogo dove il celebre personaggio dell'Inferno dantesco fu imprigionato con figli e nipoti e morì per inedia nel 1289, finora era uno spazio poco valorizzato se non per una lapide apposta all'esterno dell'edificio: d’ora in poi sarà un polo museale aperto al pubblico.
La torre dove il conte Ugolino della Gherardesca venne rinchiuso, oggi inglobata nel Palazzo dell'Orologio, un tempo era nota come "Torre della Fame" e ancora prima come "Torre della Muda" perché qui venivano rinchiuse le aquile, simbolo della città di Pisa, durante il periodo della Muta delle piume.
Ugolino della Gherardesca, politico italiano ghibellino e comandante navale, viene inserito da Dante nel nono cerchio dell’Inferno, nella ghiaccia del Cocito, dove sono puniti i traditori della patria e del partito e i traditori degli ospiti
Il museo dedicato al Conte Ugolino, a ingresso libero e visitabile su prenotazione in gruppi di 20-25 persone, colma finalmente un vuoto culturale e va ad arricchire la città di Pisa.
Foto @www.turismo.pisa.it