Da ormai diversi mesi si attende il miglioramento del regolamento normativo dell’Unione Europea in materia di agricoltura biologica.
Da ormai diversi mesi si attende il miglioramento del regolamento normativo dell’Unione Europea in materia di agricoltura biologica.Da più di un anno a Bruxelles si discute per definire un nuovo quadro delle attribuzioni e delle competenze alle diverse istituzioni in materia di agricoltura biologica.
In particolare si tenta di stabilire su quali argomenti la Commissione possa dettare norme e su quali aspetti debba condividere le scelte con gli Stati membri.
L’Italia, leader delle produzioni biologiche in Europa, guarda con molta attenzione alla proposta di riforma del Regolamento normativo dell’Unione Europea in materia di agricoltura biologica, entrato in vigore nel 2009
La proposta in esame è partita da una consultazione on-line, messa a disposizione di tutti i cittadini europei da gennaio fino ad aprile 2013.
Da questa consultazione via web è emerso il bisogno di potenziare gli standard del biologico tutelandolo soprattutto dagli OGM e di rinsaldare le attività informative e la disponibilità dei consumatori a prezzi più elevati.
In contemporanea si sono svolte anche numerose audizioni con istituzioni, ricercatori ed esperti del settore, per stabilire le linee di sviluppo del settore per i prossimi anni.
Già in passato l’Italia aveva avanzato proposte, di cui si è tenuto conto, per il miglioramento della normativa in vigore, in particolare a proposito dell’applicazione di soglie per poter certificare il prodotto biologico.
La proposta di revisione ha come obiettivi principali il mantenimento della fiducia dei consumatori e dei produttori e l’agevolazione del passaggio degli agricoltori alla produzione biologica introducendo la possibilità di aderire a un sistema di certificazione di gruppo.
Ci si prefigge poi di rafforzare le norme in materia di produzione e controllo sia sugli alimenti prodotti all’interno dell’Unione che per quelli importati.
E infine si vuole semplificare la legislazione per ridurre i costi amministrativi a carico degli agricoltori migliorando la trasparenza.
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