A seguito del rapporto “Basta case di carta", Legambiente ha lanciato il sito "stop al consumo di suolo" contro abusi edilizi e l’epidemia cemento.
A seguito del rapporto “Basta case di carta", Legambiente ha lanciato il sito "stop al consumo di suolo" contro abusi edilizi e l’epidemia cemento.Con il rapporto "Basta case di carta" Legambiente ha presentato i dati sul consumo di suolo e cementificazione in Italia: in tre anni sono andati persi ben 720 chilometri quadrati di suolo.
Una vera e propria epidemia di cemento che ha spinto l’associazione ambientalista a lanciare il sito Stop al consumo di suolo, il portale dell'Italia minacciata da progetti edilizi, lottizzazioni, autostrade.
Il tasso di consumo di suolo negli anni 50 era pari al 2,9% mentre oggi si aggira intorno al 7,3% l'anno
Dei 22 mila chilometri quadrati urbanizzati in Italia, il 30% è occupato da edifici e capannoni mentre il 28% da strade asfaltate e ferrovie.
Tra le città con le superfici più cementificate vi sono in testa Napoli e Milano con oltre il 60%, seguite da Pescara e Torino con oltre il 50% e poi da Monza, Bergamo, Brescia e Bari con oltre il 40% di superficie impermeabilizzata".
Insomma una cementificazione scellerata che è andata ben oltre la crisi e che non ha inciso per nulla sull'emergenza casa che riguarda quasi 650 mila famiglie.
Sarebbe invece più urgente intervenire sugli oltre 2,5 milioni edifici residenziali già esistenti senza contare i necessari interventi per mettere in sicurezza gli 865 mila edifici residenziali in aree ad alto rischio sismico a cui si aggiungono i 4,7 di edifici residenziali a rischio medio ed alto. Gli edifici residenziali a rischio frane ed alluvioni sono invece oltre 1,1 milioni, in particolare in Campania ed Emilia-Romagna.
Quella che manca è una riqualificazione urbana ad hoc che purtroppo tarda ad essere attuata con le terribili conseguenze a cui troppo spesso siamo abituati ad assistere.
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