Secondo una ricerca svolta dal Laboratorio Energia e ambiente Piacenza una cappa di smog costituita da polveri ultrafini ricopre la pianura padana
Secondo una ricerca svolta dal Laboratorio Energia e ambiente Piacenza una cappa di smog costituita da polveri ultrafini ricopre la pianura padanaLe polveri ultrasottili stanno soffocando la pianura padana: a sostenerlo è una ricerca durata tre anni e condotta dal Laboratorio Energia e ambiente Piacenza (Leap).
I dati del progetto Ultrafine Particles in Urban Piacenza Area (l'acronimo è Upupa) sono stati presentati lo scorso 22 gennaio e testimoniano una situazione estremamente grave.
Non solo il territorio padano vede la presenza delle famigerate polveri sottili Pm10 e Pm2,5, per cui si impongono saltuariamente blocchi del traffico e domeniche a piedi, ma anche delle polveri ultrafini, ovvero le nano-particelle di circa 100 volte inferiori al Pm10.
I risultati sulle polveri ultrafini sono stati raggiunti dopo una lunga campagna di campionamento dell’aria effettuata sia tramite postazioni fisse, dislocate in diverse zone delle città, sia con rilevamenti in movimento resi possibili da particolari macchine portate in uno zainetto dai ricercatori del Leap.
Ne è emerso un quadro allarmante, aggravato anche dal fatto che l’area della pianura padana è soggetta ad un tipo di clima che insieme al traffico, alle emissioni industriali e all’inquinamento prodotto dai sistemi di riscaldamento, costituisce il contesto ideale per il moltiplicarsi delle polveri ultrafini.
Le polveri ultrafini hanno più possibilità, rispetto a quelle sottili, di superare il sistema di protezione degli alveoli polmonari rendendosi così responsabili di diverse patologie polmonari e cardiovascolari
Appare dunque assolutamente inutile programmare saltuari stop al traffico, proclamando le domeniche a piedi, ma piuttosto andrebbero prese altre misure per contrastare, su vasta scala, la presenza nell’aria di queste nano-particelle.
Ad esempio andrebbero rivisti i limiti di velocità sulle autostrade e superstrade che attraversano la pianura padana e andrebbero certificati i piccoli impianti domestici alimentati a biomassa legnosa.
Insomma per cambiare veramente la situazione servirebbe un impegno a livello nazionale che comporti lo stanziamento di consistenti fondi per pensare a nuovi mezzi di trasporto e per ridurre le emissioni nocive industriali.
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