Il World Wildlife Fund ha pubblicato una serie di video sul bracconaggio e il traffico illegale di specie selvatiche dal titolo #StopWildlifeCrime.
Il World Wildlife Fund ha pubblicato una serie di video sul bracconaggio e il traffico illegale di specie selvatiche dal titolo #StopWildlifeCrime.Rinoceronti, elefanti e tigri sono ormai a un passo dall’estinzione: ogni anno a centinaia vengono uccisi senza scrupoli per soddisfare la domanda dei consumatori, soprattutto asiatici, di avorio, pelli e altre parti del corpo.
Contro questo massacro si stanno attivando molte organizzazioni animaliste di tutto il mondo, prima fra tutte il World Wildlife Fund che ha pubblicato una serie di video in cinque parti sul bracconaggio, dal titolo #StopWildlifeCrime per informare l’opinione pubblica e scuotere le coscienze.
In questi video viene spiegato come elefanti, rinoceronti e tigri vengono uccisi solo ed unicamente per asportarne le zanne, il corno e la pelle: l’avorio di zanne e corni in Asia, soprattutto in Cina e Vietnam, viene considerato erroneamente come una cura per molte malattie, anche terminali, e quindi la richiesta è molto elevata.
Sotto i colpi dei bracconieri solo in Sudafrica dall'inizio dell'anno sono stati massacrati oltre 700 esemplari di rinoceronti, per non parlare degli elefanti: secondo le statistiche ne muore uno ogni 15 minuti per mano dei bracconieri
Il traffico illegale di specie selvatiche è una delle attività criminali più importanti del mondo dopo il traffico di droga, di armi e di essere umani: le organizzazioni criminali internazionali sono disposte a tutto pur di riuscire a mettere le mani su questo commercio che frutta miliardi di dollari.
Per contrastare questo scenario di distruzione occorre maggior impegno da parte di tutte le nazioni in modo da garantire maggiore protezione alle riserve e parchi africani nonché formare e attrezzare unità Ranger in grado di contrastare i bracconieri.
L’Italia in questa lotta è in prima fila per aiutare i paesi africani, in particolare l’ANPANA (Associazione Nazionale Protezione Animali, Natura e Ambiente) insieme all'AIEA (Associazione Italiana Esperti d'Africa), ha intrapreso progetti antibracconaggio e messo a disposizione di alcune organizzazioni africane la propria competenza e professionalità.
Foto © WWF