La Commissione Europea ha presentato una nuova strategia per le foreste, dopo 15 anni dalla precedente, fondata su un approccio olistico al settore forestale.
La Commissione Europea ha presentato una nuova strategia per le foreste, dopo 15 anni dalla precedente, fondata su un approccio olistico al settore forestale.A Bruxelles, lo scorso 20 settembre 2013, la Commissione Europea ha presentato una nuova strategia per le foreste, basata su un più ampio approccio congiunto al fine non solo di proteggere l’ambiente e l’ecosistema forestale ma anche di creare nuovi posti di lavoro nelle aree rurali.
Questa nuova strategia viene pubblicata dopo oltre due anni di consultazioni tra Commissione Europea, governi nazionali e parti interessate e va a sostituire la strategia precedente che risale addirittura al 1998
Da allora di cambiamenti che hanno avuto ripercussioni negative sui delicati ecosistemi forestali ce ne sono stati parecchi: dall’innalzamento della temperatura ai mutamenti politici e sociali, dalla crescente siccità nel sud dell'Europa alle pressioni commerciali.
Sul territorio europeo le foreste occupano circa il 40% della superficie e costituiscono una risorsa fondamentale in grado di garantire non solo una migliore qualità di vita ma anche una significativa crescita occupazionale, soprattutto nelle zone rurali.
Da qui l’intento di creare un approccio integrato tra diversi settori (politico, ambientale, agricolo, industriale) al fine di elaborare nuovi progetti e raggiungere nuovi traguardi.
La Commissione Europea nell’ambito di questa nuova strategia per le foreste ha inoltre elaborato un programma di attività volte per aiutare le industrie forestali, in particolare quelle legate alla lavorazione del legno e della carta, spingendole a diventare più operative ed efficienti superando così le attuali difficoltà cui devono far fronte.
Quello della lavorazione del legno e della carta è un settore con oltre tre milioni e mezzo di posti di lavoro e un fatturato annuo di quasi 500 miliardi di euro: non stupisce dunque che su di esso la Commissione Europea punti molto per incentivare sviluppo e occupazione.
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