Le isole Australi hanno presentato al governo polinesiano una proposta per costituire, sul loro territorio marino, una riserva che risulterà essere la più grande del mondo.
Le isole Australi hanno presentato al governo polinesiano una proposta per costituire, sul loro territorio marino, una riserva che risulterà essere la più grande del mondo.Nelle isole Australi, il gruppo più meridionale della Polinesia francese, verrà creata la più grande riserva marina del mondo: 1 milione di chilometri quadrati.
Questa riserva marina, completamente protetta, avrà una superficie di 100 milioni di ettari e si chiamerà "Rahui Nui No Tuhaa Pae", che significa “Il grande rahui delle isole Australi”: il rahui è una tradizionale pratica polinesiana di limitazione dell’accesso a un’area per conservarne le risorse.
La proposta per la costituzione di questa area naturale protetta è stata presentata dalle Isole Australi al governo polinesiano, con il sostegno della Federazione delle associazioni ambientali polinesiane (Fape) e del Pew Charitable Trusts, una fondazione impegnata nella promozione di riserve marine.
Nell’area marina delle Isole Australi c’è uno degli ecosistemi marini più sani del pianeta, in esso vivono 455 specie di molluschi di cui oltre il 20% è endemico.
L’ecosistema ospita inoltre 60 specie di pesci pelagici, 14 specie di squali, 10 mammiferi marini e tre specie di tartarughe marine. La laguna e le 28 isolette coralline di Raivavae sono considerate meraviglie naturali e l 'isola di Rurutu è uno dei migliori posti al mondo per osservare le megattere.
Il progetto della riserva si propone di lasciare, intorno a ognuna delle isole Australi abitate, un'area di 20 miglia nautiche, cioè circa 37 chilometri, destinata alla pesca, e di proteggere completamente il resto del territorio marino.
La riserva marina, con una superficie di 100 milioni di ettari cioè tre volte e mezzo l'Italia, sarà così l'area protetta più grande al mondo.
L’obiettivo è quello di mantenere un sano approvvigionamento ittico, in modo da nutrire le famiglie e sostenere i pescatori locali, conservando così le abitudini polinesiane risalenti a centinaia di anni fa.
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