I ministri Martina e Lorenzin, titolari rispettivamente dei dicasteri all'Agricoltura e alla Salute sono contrari alla riconferma nell'Ue del Glifosato.
I ministri Martina e Lorenzin, titolari rispettivamente dei dicasteri all'Agricoltura e alla Salute sono contrari alla riconferma nell'Ue del Glifosato.Dall'Italia arriva un secco no all’uso del Glifosato in Europa: questo erbicida, al momento diffuso in molti paesi, viene considerato pericoloso.
La Commissione Europea, infatti, deve decidere sul rinnovo del permesso per l'impiego del suddetto erbicida nei territori UE per altri 15 anni. L'opposizione è molta: non c'è solo l'Italia a schierarsi contro l'uso di Glifosato, sono molti gli altri stati europei contrari, oltre al gruppo dei socialisti e dei democratici. Questo è il motivo per il quale il Parlamento Europeo ha deciso di prendere tempo e di rinviare qualsiasi decisione sul rinnovo dell'autorizzazione a utilizzare nell'Ue il Glifosato.
L'Oms nel 2015 aveva classificato il Glifosato come "probabilmente cancerogeno per l'uomo" e per tale motivo il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin e quello delle politiche agricole Maurizio Martina hanno annunciato l'orientamento contrario dei loro ministeri alla riconferma dell'uso della sostanza attiva Glyphosate in ambito europeo.
Già trentadue gruppi ambientalisti italiani, riuniti nel movimento "Stop glifosato", avevano chiesto in una lettera al governo italiano di schierarsi per il divieto.
In verità, su questo erbicida gli esperti si dividono ancora perché nonostante il parere negativo dell’Oms, l'Efsa, l'Autorità europea per la sicurezza alimentare di Parma, ritiene poco probabile che il Glifosato sia tossico per il Dna o aumenti il rischio di cancro negli uomini.
Per coloro che invece sono contrari, il glifosato è CMR cioè Carcinonogenico, Mutagenico e classificato come tossico per la Riproduzione: questo erbicida può accumularsi e persistere nel terreno per anni.
Il glifosato distrugge i microrganismi utili nel terreno ed essenziali per la vita delle piante e promuove la proliferazione di agenti patogeni che causano le malattie delle piante.
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