Inventato in Messico un biofiltro, a base di rifiuti e batteri, capace di catturare gli inquinanti e trasformarli in CO₂ e acqua.
Inventato in Messico un biofiltro, a base di rifiuti e batteri, capace di catturare gli inquinanti e trasformarli in CO₂ e acqua.Arriva dal Messico un filtro depurativo, economico e innovativo, che funziona con gusci di noccioline e microorganismi ed è capace di depurare l'aria inquinata.
Messo a punto dai ricercatori dell’Università Nazionale del Messico e del Centro di Ricerca di Studi Avanzati, il biofiltro risulta efficace nei confronti del metanolo e dei solventi impiegati in ambito industriale.
Il biofiltro utilizza funghi e batteri presenti normalmente nei gusci di arachidi per catturare gli inquinanti e rilasciare solo anidride carbonica e acqua.
In particolare il team di ricercatori, sotto la guida dell’esperto di biotech Raul Pineda Olmedo, ha sfruttato le proprietà innate del Brevibacterium, batterio gram positivo che vive nel terreno, e del Fusarium oxysporum, un fungo parassita saprofita che si nutre di sostanze organiche morte.
Il prototipo realizzato in laboratorio, il cui aspetto ricorda quello dei filtri delle cappe domestiche, oltre a filtrare l’aria, separa e immagazzina le sostanze tossiche degradandole in acqua e anidride carbonica.
Servono circa 28 giorni perché una quantità di microorganismi colonizzi uno dei filtri e la scelta delle arachidi non è casuale: la struttura cava dei gusci massimizza la superficie di crescita batterica e, nel contempo, quella di contatto con gli inquinanti.
L’esperimento, eseguito in collaborazione con i medici Fermín Pérez Guevara e Frédéric Thalasso Sire del Centro Ricerche e Studi Avanzati (CINVESTAV) ha utilizzato il guscio delle arachidi perché è naturalmente vuoto e possiede una superficie di contatto con l’aria, che favorisce lo sviluppo di microrganismi.
L’università messicana si sta attivando per commercializzare il biofiltro e per realizzare un prototipo dimostrativo per le scuole in modo che gli studenti possano replicare l’esperimento.
Foto altrimondinews.it