In Francia è stata realizzata la prima strada solare al mondo con una pavimentazione di lastre fotovoltaiche in resina ultraresistente.
In Francia è stata realizzata la prima strada solare al mondo con una pavimentazione di lastre fotovoltaiche in resina ultraresistente.E’ spessa pochi millimetri ed è in grado di reggere per 20 anni il traffico pesante: è Wattway, la prima strada solare a lastre fotovoltaiche composte da una resina ultraresistente che incorpora al suo interno normali celle in silicio policristallino.
Wattway è stata realizzata da Colas, la filiale di Bouygues responsabile delle opere stradali, con la collaborazione del FabLab dell’Istituto nazionale dell’energia solare e sarà messa in commercio a partire da gennaio 2016.
Presentata al Salone dell’efficienza di Parigi, Wattway nasce da un lavoro di progettazione lungo cinque anni e non ha nulla da invidiare a qualsiasi tetto solare: a livello di produzione elettrica un solo chilometro di questa strada può illuminare una città di 5 mila abitanti.
Il segreto della sua tecnologia consiste nella resina ultraresistente, in grado di proteggere le celle fotovoltaiche, che sono molto fragili, senza modificare la tenuta di strada dei veicoli.
La pavimentazione, adattabile a qualsiasi carreggiata, è costituita da lastre antiscivolo, spesse pochi millimetri che possono essere posate sull’asfalto, senza ricorrere ad altre opere civili. E’ possibile assicurare i collegamenti alla rete elettrica perché li si fa passare attraverso una centralina laterale contenente gli inverter.
Hervé Le Bouc, amministratore delegato di Colas e anima del progetto, sostiene che se si rivestisse di pavimentazione solare anche solo un quarto delle strade francesi, si potrebbe assicurare alla Francia l’indipendenza energetica.
Wattway è un progetto che ricorda la famosa Solar Road olandese, percorribile però soltanto da biciclette: grazie alle sue lastre resistenti può reggere anche vent’anni di traffico pesante e il sistema è stato testato a Chambéry e a Grenoble, simulando la percorrenza di un milione di chilometri.
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