Secondo gli esperti una sola tazzina di caffè costa all'intero pianeta 140 litri d'acqua con perdite notevoli di foreste e biodiversità.
Secondo gli esperti una sola tazzina di caffè costa all'intero pianeta 140 litri d'acqua con perdite notevoli di foreste e biodiversità.Una singola tazza di caffè costa al pianeta 140 litri d'acqua, ovvero poco più di 0,1 metri quadrati di terreno, oltre alle perdite di foreste e biodiversità.
E’ quanto sostengono gli esperti che lanciano un allarme preoccupante: il prezzo del caffè è cresciuto di pari passo con l'aumento della domanda mondiale, ciò ha determinato un aumento delle colture intensive che hanno iniziato a danneggiare gli agricoltori e la biodiversità.
I ricercatori dell'università del Kansas hanno studiato le conseguenze ambientali del consumo di caffè, esaminando il modo in cui la produzione di massa ha colpito la natura e le risorse economiche degli agricoltori.
Negli ultimi due decenni in Paesi poveri della fascia equatoriale come Honduras, Colombia, Brasile, Guatemala, Etiopia e Vietnam si è dovuto far fronte alla crescita della domanda di caffè con l’introduzione di metodi intensivi di produzione agricola.
Per soddisfare la crescente domanda dell'Occidente, negli anni Settanta e Ottanta, si è verificata una tecnicizzazione della produzione di caffè e i sistemi di coltivazione sono diventati simili a quelli di soia e frumento.
E così i grandi appezzamenti di terreno sono subentrati ai piccoli campi all'ombra delle foreste, la pregiata varietà arabica ha dovuto cedere il passo a una varietà robusta resistente al sole e gli agricoltori sono stati costretti a coltivare solo caffè senza diversificare colture e fonti di reddito.
Con le nuove colture intensive il consumo d'acqua si è fatto più elevato. Al punto che, per una singola tazza di caffè, si possono calcolare 140 litri di impronta idrica, cioè di acqua necessaria alla produzione.
Inoltre, per far spazio alle piantagioni di caffè, è stata attuata una massiccia deforestazione con conseguenze devastanti anche sulla biodiversità: uccelli migratori, pipistrelli e api hanno perso il loro habitat. Inoltre il terreno si è diventato meno ricco di nutrienti e meno resistente alle piogge.
Insomma, un impoverimento della natura che è andato di pari passo con quello dei coltivatori di caffè per il costante calo del prezzo della materia prima.
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