Il Cnr (Consiglio nazionale delle ricerche) lancia l’allarme: in Italia è a rischio desertificazione il 21% del territorio nazionale.
Il Cnr (Consiglio nazionale delle ricerche) lancia l’allarme: in Italia è a rischio desertificazione il 21% del territorio nazionale.Il deserto avanza: nel nostro Paese, secondo gli ultimi rapporti del Cnr, quasi il 21% del territorio italiano è a rischio desertificazione e il 41% di quest'ultimo si trova nel sud.
Questi allarmanti dati sono stati diffusi da Mauro Centritto, direttore dell'Istituto per la valorizzazione del legno e delle specie arboree del Consiglio nazionale delle ricerche durante la conferenza "Siccità, degrado del territorio e desertificazione nel mondo" che si è tenuta lo scorso 26 agosto, presso il Padiglione Italia di Expo Milano.
Entrando più nel dettaglio, le aree che potrebbero essere coinvolte nel processo di desertificazione sarebbero addirittura il 70% in Sicilia, il 58% nel Molise, il 57% in Puglia, il 55% in Basilicata e tra 30 e il 50% in Sardegna, Campania, Abruzzo, Emilia Romagna, Umbria e Marche.
Quello prospettato dal Cnr è uno scenario inquietante che mette in evidenza l'urgenza di interventi strategici per smorzare i cambiamenti climatici.
Purtroppo per arrestare la desertificazione non bastano solo dei cambiamenti nella politica energetica al fine di mitigare i cambiamenti climatici, perché il fenomeno dipende anche dalla pessima gestione del territorio.
Secondo le previsioni, entro la fine di questo secolo nel bacino del Mediterraneo dovrebbero verificarsi un aumento della temperatura tra 4 e 6 gradi e una riduzione significativa delle precipitazioni: dall’unione di questi due fattori deriverà una forte aridità.
Non si tratterà neppure di deserti intesi come ecosistemi con una tipica biodiversità e un’avifauna endemica ma di vere e proprie conche di polvere (dust bowlification).
La diffusione di queste conche di polvere acuirà certamente le ondate migratorie già in atto: alle persone che fuggono dalle guerre si aggiungeranno anche i rifugiati ambientali ovvero coloro che non possono più abitare zone diventate invivibili per la desertificazione.
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