E’ nata "Veve - vegetali in verticale", la prima start-up trentina dedicata alla creazione di orti verticali aereoponici.
E’ nata "Veve - vegetali in verticale", la prima start-up trentina dedicata alla creazione di orti verticali aereoponici.In futuro i terreni fertili a disposizione saranno sempre di meno e toccherà fare i conti con un modo nuovo di fare agricoltura. L’idea di sfruttare lo spazio in verticale per coltivare ortaggi è già sperimentata da qualche anno a questa parte.
Recentemente in Trentino è stata sviluppata Veve, una startup dedicata alla realizzazione di orti verticali aereoponici.
Veve, ideato da Matteo Sansoni, è un orto a portata di mano: le radici delle verdure e degli ortaggi sono sospese nell'aria e gli elementi nutritivi vengono somministrati tramite nebulizzazione, con uso ridotto di acqua e energia
Veve occupa poco spazio, è sufficiente anche solo 1 m² per 2,30 m di altezza, e non richiede impianti idrici complessi, perché massimizza la superficie di coltivazione e l'efficienza energetica. Tutti possono averne uno in casa: basta collegarlo alla presa elettrica e riempire il serbatoio di acqua.
Veve a differenza dell' orto tradizionale risparmia molta acqua ed è quindi ideale in quelle aree contraddistinte da scarsità idrica e siccità, dove l'agricoltura ha un forte impatto sulle riserve acquifere.
La missione di Matteo Sansoni è garantire cibo fresco e locale grazie all’idea dell’ orto in ogni casa: gli orti verticali svolgono una triplice funzione e cioè garantire la sicurezza alimentare, fornire fabbisogno giornaliero di vitamine e nutrienti e infine restituire al cibo il suo valore.
La sicurezza alimentare è data dal fatto che ognuno, sul proprio balcone o terrazza o anche angolo di una stanza, può coltivare frutta e verdure fresche controllandole direttamente.
La funzione nutrizionale è garantita dal fatto che l'orto Veve fornisce a una famiglia di quattro persone il fabbisogno quotidiano di vitamine e nutrienti per una dieta sana.
Per finire Veve riattiva il processo di restituzione al cibo del suo valore perché stando ogni giorno a contatto con ciò che si consuma, si impara a non sprecare.
Foto www.cellulari.it