Secondo il Rapporto Irex 2015 le imprese italiane hanno dovuto investire all’estero per superare la crisi del settore rinnovabili.
Secondo il Rapporto Irex 2015 le imprese italiane hanno dovuto investire all’estero per superare la crisi del settore rinnovabili.In base ai risultati emersi dal Rapporto Irex 2015, curato da Althesys e presentato al Gse (Gestore dei Servizi Energetici), le fonti rinnovabili nel 2014 sono cresciute in tutto il mondo ma nel nostro paese hanno faticato parecchio.
Si è infatti registrato un drastico calo degli investimenti e le nostre imprese, per far fronte a questa situazione, hanno dovuto investire all'estero installando gli impianti di energia pulita al di fuori dei confini italiani.
Nel 2014 si sono registrate 205 operazioni per un valore di 4.736 megawatt di potenza e di circa sette miliardi di euro: si tratta di un calo rispettivamente del 19% e del 10% confrontando i dati con l’anno precedente al 2013
Le imprese italiane sono cresciute lavorando soprattutto all'estero, investendo circa 2,5 miliardi in prevalenza nell'eolico: ciò emerge in maniera inequivocabile se si osserva la potenza installata che nel 2014 è stata dell'88% all'estero, mentre nel 2013 è stata del 66%.
Nonostante ciò si registrano benefici prodotti dalle rinnovabili: ad esempio, grazie al fotovoltaico, nel 2014 c’è stata una riduzione tra 5,8 e 24 euro per megawatt/ora del prezzo medio di acquisto sulla Borsa elettrica per un beneficio totale di 896 milioni di euro.
Quanto all’eolico le imprese italiane hanno contribuito in termini di potenza installata con 1.024 megawatt mentre il fotovoltaico ha registrato il più elevato numero di operazioni per un totale di 551 megawatt, di cui solo il 5% in Italia.
Nonostante la riduzione degli incentivi, in quasi tutti i Paesi europei l'eolico resta molto conveniente, al contrario del fotovoltaico, che a causa del cambio delle regole e della saturazione dei mercati ha registrato un orientamento verso impianti di piccola taglia.
Credit © federiconeri - Fotolia.com