Il 22 marzo si è celebrata la Giornata mondiale dell'acqua ma secondo il Rapporto delle Nazioni Unite sono ancora troppe le persone che vivono sen’acqua.
Il 22 marzo si è celebrata la Giornata mondiale dell'acqua ma secondo il Rapporto delle Nazioni Unite sono ancora troppe le persone che vivono sen’acqua.Lo scorso 22 marzo si è celebrata in tutto il mondo la Giornata mondiale dell'acqua: in tale ricorrenza le Nazioni Unite hanno presentato il rapporto “L'acqua per un mondo sostenibile” curato dal Programma mondiale per la valutazione dell'acqua (Wwap) ospitato dall'Unesco.
L'Onu propone di puntare sull’energie rinnovabili e sull'agricoltura a basso impatto ambientale per combattere la sete: entro il 2030 si correrà il rischio di un deficit idrico del 40% perché la richiesta di acqua crescerà in tutti i settore da quello dell’agricoltura a quello dell’industria passando per il settore energetico.
Attualmente già il 20% delle falde idriche mondiali è ultrasfruttato e 1,2 miliardi di persone vivono in zone in cui dai rubinetti non esce acqua
Purtroppo oggi ben 748 milioni di persone non hanno accesso a fonti di acqua potabile a norma, invece 2,5 miliardi di persone non dispongono di strutture igienico sanitarie sicure.
Addirittura poi nei paesi a reddito medio-alto i reflui del 75% delle abitazioni collegate alla rete fognaria non sono gestiti adeguatamente.
Poiché la popolazione mondiale cresce al ritmo di 80 milioni di persone in più all'anno si prevede il rischio concreto di un peggioramento della situazione.
Ma l’Onu propone una serie di alternative possibili, innanzitutto a livello energetico suggerisce di concentrarsi sulle fonti rinnovabili in modo da ridurre la pressione sull'acqua.
Per quanto riguarda il settore agricolo invece l’Onu propone di impiegare tecniche che raramente ricorrono alla chimica così da tutelare la qualità delle falde idriche e proteggere la fertilità dei suoli.
Queste proposte di riconversione green si rivelano fondamentali e convenienti non solo per un discorso di salvaguardia idrica ma anche dal punto di vista economico soprattutto se si tiene presente che un investimento di un dollaro nella protezione dei bacini idrografici può comportare un risparmio che può arrivare fino a 200 dollari spesi per la costruzione di nuovi impianti di trattamento e di filtrazione dell'acqua.