Dal lavoro di esperti, attivisti, giornalisti, università e comunità locali è nato l’Atlante italiano dei conflitti ambientali: combattere lo sfruttamento dell’ambiente.
Dal lavoro di esperti, attivisti, giornalisti, università e comunità locali è nato l’Atlante italiano dei conflitti ambientali: combattere lo sfruttamento dell’ambiente.Esperti ambientali, attivisti, dipartimenti universitari giornalisti, e comitati territoriali hanno lavorato alla realizzazione di un Atlante italiano dei conflitti ambientali con l’obiettivo di combattere lo sfruttamento dell’ambiente.
Si tratta di una mappa georeferenziata, accessibile dal sito del Centro di documentazione sui conflitti ambientali (CDCA), curato dall’associazione Asud.
Trovano così posto in questo censimento alcune delle catastrofi ambientali più gravi della nostra storia come ad esempio dal Vajont alla Terra dei Fuochi, da Taranto alla Val di Susa, da Casale Monferrato al Muos di Niscemi. Dalle trivelle della Basilicata ai poli industriali inquinanti, dagli scempi dell’agroindustria alle centrali a carbone.
L’Atlante italiano è stato messo a punto in 5 anni di lavoro, nell’ambito del progetto europeo di ricerca Ejolt, finanziato dalla Commissione europea, e ha visto l’interessamento di oltre 20 partner internazionali, tra università e centri studi indipendenti.
Il CDCA si propone come obiettivo di coinvolgere i cittadini, infatti il portale non è solo un archivio, ma anche uno strumento di documentazione, di partecipazione cittadina e di messa in rete di realtà territoriali, oltre che mezzo di visibilità e denuncia di eventi a rischio ambientale presenti nel nostro Paese.
Registrandosi come utenti e compilando un questionario si potrà inserire una segnalazione e caricare schede monografiche che riguardano specifici conflitti ambientali. Le schede inviate, dopo la verifica e la convalida da parte dell’equipe di ricerca del Centro di documentazione sui conflitti ambientali, entreranno a far parte della mappatura visibile sulla homepage dell’Atlante.
Per la presidente del CDCA, Marica Di Pierri, i conflitti ambientali sono il segno della non sostenibilità del sistema economico, ma rappresentano anche un incredibile patrimonio di esperienze oltre che un esempio di cittadinanza attiva che necessitano di supporto e visibilità.
Foto © CDCA