Aria a rischio per più di una città su tre secondo il rapporto Mal'aria 2015 di Legambiente che mostra come i limiti siano stati più volte superati.
Aria a rischio per più di una città su tre secondo il rapporto Mal'aria 2015 di Legambiente che mostra come i limiti siano stati più volte superati.Pubblicato il rapporto Mal'aria 2015 di Legambiente che mostra come nel 2014 i limiti per la concentrazione giornaliera di PM10 siano stati ampiamente superati in molte città.
La classifica delle città bocciate è guidata da Frosinone che ha superato i limiti in ben 110 giorni, seguono quindi Alessandria con 86 giorni, Benevento, Vicenza e Torino con 77 giorni, Milano con 68, Venezia e Asti con 66, Palermo con 65, Roma con 43 e Napoli con 40.
Tenendo conto che, in un anno, non si può superare per più di 35 volte il valore massimo di PM10, cioè le polveri con un diametro inferiore a 10 milionesimi di metro, si può facilmente capire che la situazione è fuori norma.
Nonostante il nostro Paese sia già stato condannato dall’UE per i superamenti di PM10 nel periodo 2006-2007, ben 13 delle 55 aree condannate hanno continuato a superare i limiti anche nel periodo 2008-2012 e lo hanno fatto ancora nel periodo più recente, insieme ad altre sei nuove zone.
Purtroppo oltre al problema della qualità dell'aria l'Italia presenta anche il più alto numero di morti premature causate dall'inquinamento da ozono: nel 2011 sono infatti ben 3.400 le vittime, molte più di Francia, Germania e Spagna. Mentre le polveri ultrasottili (PM2,5) hanno determinato 64.000 vittime.
Secondo le stime più recenti dell'Organizzazione Mondiale della Sanità e della Commissione Europea, l'inquinamento atmosferico ha comportato in tutta Europa la morte di oltre 400.000 individui, con costi per i sistemi sanitari che vanno dai 330 ai 940 miliardi di euro all'anno.
Le soluzioni per uscire da questa situazione sono noti da tempo: occorrerebbe rinunciare ai combustibili fossili investendo su fonti energetiche rinnovabili, migliorare l'efficienza energetica degli edifici riducendone i consumi e intervenire sul trasporto urbano ed extra urbano con progetti di mobilità sostenibile.
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