Eliseu Lopes, leader e portavoce dei 47mila Kaiowá, il più numeroso dei tre gruppi Guaraní denuncia da tempo la sofferenza del suo popolo.
Eliseu Lopes, leader e portavoce dei 47mila Kaiowá, il più numeroso dei tre gruppi Guaraní denuncia da tempo la sofferenza del suo popolo.Un genocidio silenzioso si sta consumando sotto gli occhi del mondo intero: si tratta del popolo dei Guaraní del Brasile, che un tempo occupavano un territorio di foreste e pianure esteso come l’Italia.
Ma poi, allontanati dalle loro terre per far spazio a vasti allevamenti ed enormi piantagioni, hanno finito con l’essere confinati in riserve.
Oggi i Guaranì vivono di stenti nell’emarginazione più totale ecco perché i nativi, attraverso la voce del loro rappresentante Eliseu Lopes, chiedono la restituzione della terra ancestrale come stabilito dalla Costituzione brasiliana.
Già sette anni fa era stata decisa la demarcazione di 36 aree guaraní salvo poi non assegnarne nessuna, costringendo così gli indios a sopportare condizioni di vita al limite della sopravvivenza.
Malattia, malnutrizione, violenza, omicidi (1 ogni 12 giorni) e uno dei tassi di suicidio più alti al mondo (1 ogni 7 giorni) contraddistinguono la vita di questa popolazione.
Negli ultimi anni, vista la lentezza delle autorità che continuano a eludere impegni e promesse, molte comunità hanno deciso di occupare le loro terre dando vita al fenomeno della retomada che tuttavia ha comportato lo svilupparsi di minacce, sgomberi forzati e uccisioni da parte di sicari assoldati da proprietari terrieri e allevatori.
Purtroppo gli autori di questi crimini godono di un’impunità di fatto e ciò porta ad alimentare di continuo il clima di violenza
I governi di Lula e Dilma non hanno risolto nulla e la sfiducia anche per i prossimi governi è alta. Ai nativi non importa neppure delle promesse fatte da Aecio Neves, il rivale politico di Dilma Rousseff, che ha accettato di impegnarsi sulla restituzione delle terre indigene.
Su tale questione il governo brasiliano ha le mani legate a causa del potere che il settore agroalimentare ha acquisito in maniera sempre più consistente negli ultimi anni.
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