Le Alpi, nonostante l’altitudine e i ghiacciai, si riscaldano il doppio rispetto il resto del continente a seguito dei cambiamenti climatici.
Le Alpi, nonostante l’altitudine e i ghiacciai, si riscaldano il doppio rispetto il resto del continente a seguito dei cambiamenti climatici.Nell’area alpina, a seguito dei cambiamenti climatici, si registra un aumento della temperatura di circa 1,5 gradi, cioè il doppio del riscaldamento globale.
Ciò ha determinato un ulteriore ritiro dei ghiacciai e la diminuzione delle nevicate alla basse altitudini, con conseguente aumento dei movimenti franosi e dei fenomeni alluvionali.
Per tale motivo durante la tredicesima Conferenza delle Alpi che si è recentemente svolta al Museo della Montagna di Torino sono state approvate nuove linee guida per l'adattamento alle mutazioni del clima nell’area transalpina.
Le nuove direttive riguarderanno lo sviluppo di un’economia sostenibile che punta su un minor consumo di CO₂ e sulle energie rinnovabili.
Per fortuna negli ultimi tempi si stanno registrando segnali positivi: ad esempio, dopo anni di spopolamento progressivo in alcune aree oltre frontiera (Austria, Baviera e Francia), è tornata positiva la demografia dell'area alpina europea.
Si torna cioè a vivere in montagna, grazie all’implementazione di autostrade digitali e alle infrastrutture più comode, arrivando così a scongiurare il rischio idrogeologico.
La Conferenza delle Alpi ha inoltre approvato l'organizzazione della Mountain Week prevista dal 4 all'11 giugno 2015 durante Expo Milano.
L’evento si svolgerà sia dentro che fuori l'area fieristica, per fare promozione turistica e per divulgare il sapere alpino.
Durante la conferenza si discusso anche di green economy evidenziando l’importanza di una cooperazione tra paesi per garantire un’ integrazione sempre maggiore tra le varie regioni.
A tal proposito Tanja Bogataj, sottosegretario presso il ministero dell'Ambiente sloveno, ha raccontato della collaborazione in atto tra Italia e Slovenia per lo sfruttamento e la sicurezza delle acque dell'Isonzo.
Infine, per quel che concerne il turismo, è stato ricordato che nell’area alpina arrivano ogni anno ben 140 milioni di visitatori e per questo è necessario sviluppare forme di turismo sostenibile.
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