Il Wwf lancia l'allarme tramite il Living Planet Report 2014: l'umanità avrebbe bisogno di 2,6 pianeti per sostenersi.
Il Wwf lancia l'allarme tramite il Living Planet Report 2014: l'umanità avrebbe bisogno di 2,6 pianeti per sostenersi.Se tutte le persone del nostro Pianeta mantenessero un tenore di vita simile a quello di un cittadino europeo medio, l'intera umanità avrebbe bisogno di 2,6 pianeti per vivere
Inoltre il rapporto indica che l'impronta di carbonio dell'Europa rappresenta quasi il 50% della sua impronta ecologica totale, per via dell'uso di combustibili fossili come petrolio, carbone e gas naturale.
Con il concetto di impronta ecologica ci si riferisce alla misura dell'area biologicamente produttiva di mare e di terra necessaria a creare le risorse usate da una popolazione umana e ad assimilare i rifiuti da essa generati.
In pratica il nostro deficit ecologico aumenta continuamente portando l'umanità ai limiti del suo spazio vitale e questo dipende dal fatto che la domanda di risorse naturali dell'umanità supera ciò che i sistemi naturali sono in grado di rigenerare.
Tagliamo legname più velocemente di quanto gli alberi ricrescano, preleviamo acqua dolce più in fretta di quanto le fonti siano rifornite dalle acque sotterranee ed emettiamo CO₂ più rapidamente di quanto le piante siano in grado di assorbire.
Come se non bastasse una notizia del genere arriva anche il dato che in soli 40 anni le popolazioni di diverse specie di animali vertebrati si sono più che dimezzate.
Infatti dal 1970 alcune popolazioni di mammiferi, uccelli, anfibi, pesci e rettili hanno patito un declino del 52%
Addirittura le specie di acqua dolce sono diminuite del 72%, il che significa una perdita quasi doppia se confrontata con quella delle specie marine e terrestri. La quasi totalità di queste perdite riguarda le regioni tropicali soprattutto dell'America Latina.
Purtroppo già sul nostro pianeta un miliardo di persone soffre la fame e il cambiamento climatico in atto, associato alle modificazioni di uso del suolo, oltre a minacciare la biodiversità potrebbe condurre a ulteriori carestie alimentari.
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