A settembre simulato un incidente navale al largo dell’isola d’Elba per testare l'efficienza d’intervento di una task force internazionale antinquinamento.
A settembre simulato un incidente navale al largo dell’isola d’Elba per testare l'efficienza d’intervento di una task force internazionale antinquinamento.Lo scorso settembre, nelle acque al largo dell’isola d'Elba, si è tenuta un’esercitazione per simulare un incidente navale, tra una petroliera e una portacontainer.
L’esercitazione condotta da Italia, Francia e Monaco è servita a testare l'efficienza d’intervento nel caso si dovesse verificare una grave situazione di emergenza e pericolo per l'ambiente.
Oltre ai vari esperti e tecnici del settore dei paesi coinvolti, ha partecipato all’evento anche la Spagna in qualità di nazione associata mettendo a disposizione un aereo.
Simulando uno scontro tra una petroliera e una portacontainer, con sversamento a mare di circa 80mila metri cubi di olio combustibile, si è voluto verificare la tempestività e la qualità d’intervento di una squadra internazionale antinquinamento.
L'esercitazione, che ha visto la presenza del sottosegretario all'Ambiente, Silvia Velo, si è svolta nelle acque territoriali italiane, a circa sei miglia a nord dell'Isola d'Elba, zona ecologicamente sensibile e a forte traffico marittimo.
All'esercitazione Ramogepol ha partecipato anche la Guardia Costiera italiana che ha messo a disposizione i propri assetti aeronavali: un elicottero AB412, un velivolo ATR42 e cinque motovedette con funzioni di coordinamento in mare, controllo del traffico marittimo e contenimento di sostanze inquinanti.
Il velivolo ATR42, dotato di particolari strumentazioni elettroniche per il telerilevamento ambientale, permette di individuare potenziali forme di inquinamento garantendo un tempestivo intervento dei mezzi disinquinanti.
Messi a disposizione dall’Italia anche tre mezzi navali del ministero dell'Ambiente specializzati per l'antinquinamento, quattro unità marittime e un pattugliatore navale della Marina Militare.
La Francia ha invece dispiegato due rimorchiatori con attrezzature specializzate e un aereo mentre l'Emsa, agenzia europea per la sicurezza marittima, ha prestato una nave.
La petroliera, attorno a cui è stato simulato l’incidente con dispersione in mare di sostanze inquinanti è stata messa a disposizione dall'Eni. L’intera operazione è stata coordinata, a livello strategico, dal ministero dell'Ambiente e, a livello operativo, dalla Guardia Costiera nazionale.
Foto © Nightman1965 - Fotolia.com