Ideata da un’imprenditrice sudafricana Wonderbag, la borsa termica che permetterà alle donne del Terzo mondo di cucinare senza legna o gas.
Ideata da un’imprenditrice sudafricana Wonderbag, la borsa termica che permetterà alle donne del Terzo mondo di cucinare senza legna o gas.Una borsa termica che avvolge le pentole e porta a termine la cottura senza bisogno di legna o gas: è Wonderbag l’eco-invenzione ideata da Sarah Collins, un’imprenditrice sudafricana che conosce molto bene quanto sia problematico cuocere il cibo nei Paesi più poveri del mondo dove spesso manca il combustibile per cucinare.
In alcuni paesi del Terzo mondo le donne passano anche otto ore al giorno vicino al fuoco con un bambino sulla schiena, per non parlare poi delle molte ore trascorse a camminare per raccogliere legna: durante il tragitto percorso, spesso in zone isolate, finiscono con il rischiare di subire violenza.
Sarah Collins, cresciuta nelle zone rurali del Sudafrica durante l’apartheid, ha deciso di migliorare queste condizioni di vita ideando la Wonderbag: «Volevo trovare un modo per cambiare la situazione e mi sono ricordata che mia nonna cucinava avvolgendo una pentola tra coperte e cuscini».
La Wonderbag cuoce lentamente qualsiasi tipo di cibo, dalle zuppe alle carne, dalle verdure ai dolci, senza che ci sia bisogno di fonti di calore.
Dopo aver portato a bollore la pietanza in modo tradizionale, si sposta la pentola dalla fonte di calore nella Wonderbag dove viene ultimata la cottura. In questa maniera viene assicurato un risparmio energetico e anche di cibo: infatti cucinando direttamente sul fuoco circa il 20% del cibo finisce con il bruciarsi. La cottura lenta della Wonderbag consente inoltre alle donne africane di risparmiare tempo potendosi così dedicare ad altre attività.
Oltretutto con questo sistema di cottura vengono notevolmente ridotte le emissioni di CO₂ e viene salvaguardato il patrimonio forestale perché si ha meno bisogno di legna da ardere, il che riduce drasticamente l’emissione di fumi tossici responsabili di problemi respiratori soprattutto nei bambini.
Fino ad oggi sono state distribuite già 750 mila Wonderbag in Ruanda, Turchia, Messico, Kenya, Nigeria e Somalia, mentre 14 mila sono state vendute nel Regno Unito e negli Stati Uniti.