Ad oggi i comuni assorbenti, che siano tamponi esterni o interni usa e getta rappresentano il 3% della frazione di rifiuti urbani non riciclabili. Scopriamo perché le mestruazioni contribuiscono a peggiorare la salute dell'ambiente
Ad oggi i comuni assorbenti, che siano tamponi esterni o interni usa e getta rappresentano il 3% della frazione di rifiuti urbani non riciclabili. Scopriamo perché le mestruazioni contribuiscono a peggiorare la salute dell'ambienteA volte anche le scelte più ovvie e automatiche andrebbero messe in discussione per il bene dell’ambiente e per il futuro dell’umanità. Prendiamo, per esempio, gli assorbenti usa e getta: i dati sul loro utilizzo non sono concordi, ma si calcola che in media nell’arco della vita ogni donna ne usi un numero che può oscillare tra gli 11mila (secondo le stime più conservative) e i 18 mila.
Dopo l’uso, non si può che gettarli nella pattumiera, perché quelli standard che si trovano sul mercato non sono riciclabili. Tuttavia in Italia è in fase di test un impianto che mira a riciclare il 100% di questa frazione che, attualmente, finisce nella raccolta del secco residuo. Da lì, gli assorbenti usati finiscono inevitabilmente nelle discariche più vicine.
Ora, il calcolo da fare è questo: moltiplicare questi 11/18mila assorbenti per tutte le donne che li usano ogni mese, ed ecco che avremo la dimensione del problema. È stato calcolato che solo in Nord America 20 miliardi di assorbenti usa e getta finiscono nella spazzatura ogni anno.
Questi sono i numeri di un vero e proprio disastro ecologico
Anche perché i componenti in plastica degli assorbenti usa e getta ci mettono centinaia di anni per decomporsi e, nel frattempo, avranno contaminato il suolo, l’acqua, l’aria, l’habitat di tantissime specie animali. In tutto, l’1% del contenuto delle discariche di tutto il mondo è fatto da assorbenti usa e getta: si tratta di una percentuale enorme. Inoltre, anche il processo di produzione degli assorbenti implica un uso intensivo di risorse e pesticidi chimici. Il Royal Institute of Technology di Stoccolma ha calcolato che un anno di igiene mestruale femminile, al momento, produce 5,3 kg di anidride carbonica.
Le alternative ai tamponi, però, ci sono. L’industria delle mestruazioni green offre sempre più prodotti, dalle coppette mestruali ai tamponi biologici e biodegradabili. Il problema quindi è la mancanza di un dibattito intorno al tema. Qual è, quindi, il problema? Dell'impatto ambientale di assorbenti interni ed esterni si parla poco per via del tabù mediatico che ruota intorno al sangue mestruale, tema che si fa fatica a toccare pubblicamente. Molte donne coraggiose stanno provando a spezzarlo, e anche l’ambiente potrebbe trarne beneficio.
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