Per sbiancamento dei coralli si intende un fenomeno di distruzione delle barriere coralline e dei loro fragili ecosistemi: i bellissimi colori dei coralli svaniscono soprattutto per l'aumento della temperatura dell'acqua.
Il colore del corallo è dovuto ad alcune alghe unicellulari della famiglia delle Zooxanthellae, ma le variazioni di temperatura dell’acqua, dovute al riscaldamento globale, mutano il rapporto simbiotico tra i polipi del corallo e le alghe.
Si verifica così un'alterazione dell'ecosistema per cui i polipi del corallo espellono l'alga simbiotica e fanno assumere alla struttura calcarea del corallo una colorazione più pallida, praticamente biancastra.
Oltre alla principale causa del riscaldamento globale che determina l'aumento della temperatura delle acque dei mari e degli oceani, il fenomeno dello sbiancamento dei coralli è dovuto anche ad altri fattori come l’irraggiamento solare, i cambiamenti nella composizione chimica dell'acqua, il cambiamento di correnti marine e le malattie del corallo.
Quando una barriera corallina è colpita dallo sbiancamento, tutto il suo ecosistema muore e ci vogliono diversi anni prima che la concentrazione corallina torni a svilupparsi: in molti casi, su una barriera morta, il corallo non è più in grado di ricrescere.
Stando ai dati più recenti la Grande Barriera Australiana, nel 2016, ha subito un processo di sbiancamento dei coralli nel 90% dei casi: la morte del 20% di essi è dovuta a un temporaneo aumento della temperatura del mare fino a 4 gradi.
Purtroppo il fenomeno dello sbiancamento dei coralli sembra inarrestabile e addirittura, in base ad alcuni recenti modelli di previsione, entro il 2050 il riscaldamento degli oceani sarà responsabile dello sbiancamento di quasi tutte le barriere coralline del pianeta.
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