Frutto della collaborazione con il Politecnico di Torino, Pewec di Enea è un dispositivo che cattura le onde e le trasforma in energia.
Frutto della collaborazione con il Politecnico di Torino, Pewec di Enea è un dispositivo che cattura le onde e le trasforma in energia.Dieci dispositivi di questo tipo sono in grado di produrre energia elettrica per un paese di 3.000 abitanti.
Si tratta di Pewec (acronimo di Pendulum Wave Energy Converter), un dispositivo smart e a basso costo che produce energia elettrica sfruttando le onde del mare.
Questa nuova tecnologia tra l’altro contribuisce a contrastare i fenomeni di erosione riducendo l'energia delle onde che si infrangono sulla costa, senza impattare flora e fauna marine.
Gianmaria Sannino, responsabile del laboratorio Enea di modellistica climatica e impatti, spiega che il punto di forza di Pewec è la sua semplicità
Si tratta di un sistema galleggiante proprio come una zattera da posizionare in mare aperto: la sua meccanica è molto semplice e cattura qualsiasi tipo di onda trasformandola in energia elettrica e low cost.
Nella sede romana dell'Enea è in mostra un prototipo in scala 1 a 12, il passo successivo sarà portare il prototipo di Pewec a una scala 1:1, con una potenza nominale di 400 kw.
Pewec è il risultato della collaborazione del Politecnico di Torino nell'ambito dell'accordo di programma tra il ministero dello Sviluppo economico e l'Enea sulla ricerca di sistema elettrico
Nel nostro Paese sta aumentando sempre più l'interesse per la produzione di energia pulita e rinnovabile da onde e maree: con i suoi 8.000 chilometri di coste, l'Italia detiene un enorme potenziale di energia correlata al moto ondoso.
Ad esempio, la costa nord-ovest della Sicilia ha un valore medio annuo del flusso di energia che è di circa 10 kw/metro, mentre la costa occidentale della Sardegna si aggira introno ai 13 kw/metro.
Forte di questa realtà l'Enea ha redatto "L'atlante del clima ondoso del Mediterraneo", una mappa in grado di individuare in maniera precisa le zone più interessanti per lo sfruttamento energetico delle onde e anche un nuovo sistema operativo per la previsione del moto ondoso fino a cinque giorni.
Foto blog.elettronicain.it