Essere sostenibili in estate scegliendo angurie e meloni a km zero
Essere sostenibili in estate scegliendo angurie e meloni a km zeroCon il caldo dell'estate, non c'è niente di meglio di una fetta di anguria o di melone, due frutti rinfrescanti e deliziosi. Anche in questo caso possiamo essere più sostenibili se scegliamo angurie e meloni a km zero. Come fare per riconoscerli?
I meloni
I meloni si distinguono essenzialmente in cinque tipologie, ovvero i meloni Cantalupo, i meloni retati, i meloni Long Life, i meloni siciliani e i meloni d'inverno: questi ultimi sono da escludere in estate perché la loro provenienza non sarebbe certo a km zero, poiché si tratta di un frutto che cresce solo nella stagione fredda e quindi non in Italia in estate.
Restano gli altri quattro, tutti prodotti della bella stagione e che vengono coltivati in Italia, principalmente in Sicilia, Lazio, Emilia Romagna e Lombardia da maggio a settembre.
La coltivazione di meloni in Italia è molto ricca perciò non conviene, nemmeno economicamente, scegliere meloni di provenienza estera.
L'abbinamento classico con il prosciutto può rispettare il Km zero: se scegliete un melone coltivato in Emilia Romagna ad esempio, l'abbinamento obbligato è ovviamente con il prosciutto di Parma o con un altro dei numerosi affettati regionali!
Le angurie
Che li chiamate angurie o cocomeri, questi frutti sono davvero un "punto di riferimento" per l'alimentazione estiva di noi italiani. La loro freschezza e il gusto dolce ne fanno un alleato contro il caldo e l'afa estiva.
Le angurie vengono coltivate anche in Italia, con una forte predominanza della Lombardia, anche se si trovano coltivazioni locali ovunque nel nostro Paese.
Ne esistono moltissime varietà, si dice siano circa cinquanta, e la loro stagionalità va dall'estate piena all'autunno.
Acquistare le classiche "primizie" non è conveniente per l'ambiente, né per le nostre tasche: le piccole angurie raggiungono prezzi esorbitanti se confrontati con quelli delle angurie locali in stagione e provengono spesso dall'estero o da agricoltura in serra dove l'intervento dell'uomo, e di conseguenza lo spreco di energia, è molto forte.