Come e quando usare le padelle antiaderenti

Padelle antiaderenti, chi non ne ha? È vero che sono molto comode e utili in cucina, perché il loro rivestimento impedisce ai cibi di attaccarsi durante la cottura.

Ma vanno usate con grande cura per evitare che si rovinino e che il loro rivestimento si stacchi e finisca nei cibi. Le padelle anti-aderenti sono da utilizzare con molta attenzione, altrimenti diventano vere e proprie padelle usa-e-getta.

Prima di tutto le padelle antiaderenti vanno utilizzate sempre a fuoco basso, perché il rivestimento in teflon è molto delicato e l'eccessivo calore potrebbe danneggiarlo.

Inoltre sono assolutamente da evitare tutti gli utensili in metallo per mescolare le pietanze nella pentola antiaderente: un solo piccolo assaggio con una forchetta potrebbe graffiarla e costringerci a cambiarla. Perché una pentola antiaderente graffiata è da considerare non più integra, quindi non bisogna lasciar correre.

E per il lavaggio delle padelle, non bisogna usare detersivi troppo aggressivi. Inoltre è meglio lavarle con le mani o con spugnette morbide e non abrasive. Si può usare la lavastoviglie, ma solo con cicli di lavaggio a basse temperature.

Padelle antiaderenti, quali alternative?

E le alternative alle pentole antiaderenti quali sono?

Le pentole di acciaio con il fondo alto sono un sostituto valido. Per evitare che i cibi si attacchino, la regola da seguire è il fuoco basso, magari facendoci dare una mano da un frangifiamma. Molte altre cotture si possono fare in forno, sotto il grill ad esempio.

Ora sono in commercio anche pentole bianche, rivestite in ceramica. Queste pentole vengono proposte come alternativa alle padelle antiaderenti. In effetti la loro durata è sicuramente più lunga di quella delle padelle antiaderenti.

Purtroppo alla fine della loro storia in cucina, le padelle antiaderenti non posso essere differenziate. Ecco perché usarle con cura o trovare delle alternative è il modo migliore per essere sostenibili.