In varie città italiane viene messo in atto un blocco del traffico: perché e come è organizzato?
In varie città italiane viene messo in atto un blocco del traffico: perché e come è organizzato?Sempre più spesso in televisione e sui giornali si sente parlare di blocco del traffico in varie città italiane: perché si arriva alla necessità di bloccare la circolazione delle automobili, come funzionano queste iniziative e a quali risultati portano?
Blocchi del traffico in città, come funzionano?
I blocchi del traffico nascono da una esigenza calcolata in modo scientifico, misurando i livelli di polveri sottili nell'aria ed altre sostanze dannose per la salute delle persone, in particolare le fasce deboli come bambini, anziani e ammalati.
Quando i livelli diventano pericolosi e il numero di "sforamenti" oltre il limite, si procede spesso con il blocco totale del traffico, quasi sempre nel fine settimana. Il blocco del traffico in città prevede che nessuna automobile, esclusi pochi mezzi autorizzati, possa circolare durante tutta la giornata: sono ammessi solo mezzi green, come le biciclette.
Si arriva a raggiungere livelli di inquinamento così alti a causa della combinazione dell'uso smodoato dell'automobile, ma anche per tante altre attività umane, dal riscaldamento delle case alle industrie, solo per citarne alcune.
Oltre il blocco del traffico
E' per questo che molti cittadini e studiosi della materia ritengono insufficienti i provvedimenti di blocco del traffico. In effetti, esaminando i dati relativi alla diminuzione dell'inquinamento dopo i giorni di blocco del traffico, arriviamo a comprendere che se queste azioni restano isolate, il loro effetto è certamente più limitato.
Si sostiene da più parti che il blocco del traffico sia efficace come "promozione" della mobilità sostenibile in città e serva da stimolo per cambiare la situazione e le cattive abitudini dei cittadini. Insieme a strutturate politiche di gestione del traffico e dei riscaldamenti domestici, l'aria in città sarebbe certamente più respirabile ogni giorno, non solo un fine settimana al mese.
Insomma, come spesso accade è il cittadino a dover fare il passo in avanti più grande, guidato da scelte delle amministrazioni che tengano conto di dati scientifici e della salute degli abitanti.